Infine, l'ultimo personaggio è l'irlandese Nathan, che solo nella seconda stagione scopre di essere  immortale e un medium. Di lui sappiamo che ha una famiglia disfunzionale, un padre lontano e indifferente, una madre che gli ha preferito il rapporto con il nuovo compagno cacciandolo di casa come un qualsiasi inquilino scomodo. Forse per questo è diventato un egoista e un narcisista, privo di scrupoli e apparentemente amorale. Rifiutato dalle persone che amava ora è lui a rifiutare gli altri e a pensare solo a se stesso, in un tentativo di rivalsa che lo porta fino ad acquisire l'immortalità. L'immortalità potrebbe essere un modo per guarire dai colpi che la vita gli ha inferto, è un modo per affermare la propria forza. Anche se cade, riesce sempre a rialzarsi, anche se muore, può risorgere (con effetti tragi-comici). La capacità di medium, invece, sembra quasi un contrappasso per un personaggio che, pur dotato di una grande parlantina, sembra incapace di comunicare con gli altri, dei quali non ha alcun interesse (basta vedere come non riesca mai a ricordare il nome di Simon, nemmeno quando ne va della propria vita). Non ci sono molti precedenti a cui gli autori possono rifarsi per un personaggio con queste caratteristiche, ma il prototipo dell'immortale per un appassionato di fantascienza è senza dubbio quello di Highlander (tre film 1986, 1991, 1995, più una serie TV 1992-1998). Ma c'è anche una serie degli anni 1969-71 dal titolo The Immortal in cui il protagonista immortale deve fuggire per non essere catturato da un miliardario che lo vuole usare come fonte di sangue per essere lui stesso immortale. Era quindi una serie on the road che esprimeva lo spirito dei tempi ed ebbe un discreto successo tanto che è stata trasmessa anche dalla RAI. Poi naturalmente ci sono i classici eroi con il fattore di guarigione, come Wolverine, apparso nei film degli X-Men (Usa, 2000, 2003, 2006) e nel film omonimo (Usa, 2009), e Claire di Heroes.  Il giovane Nathan però è ben diverso dagli immortali che lo hanno preceduto perché non sa che farsene del suo potere, lo vende alla prima occasione per quattro soldi e solo per poter rimanere a fianco a una ragazza madre di cui si è innamorato. Un atto che Conner MacCloud e Duncan MacCloud non hanno mai compiuto malgrado tutto il loro eroismo.

Con l'ultimo episodio, il numero tredici, lo speciale di Natale 2010, la produzione ha deciso di spingere sull'acceleratore della critica sociale, con una trama interamente dedicata alla religione, al fanatismo religioso, agli scandali sessuali dei preti e all'arricchimento indebito della chiesa. In questa trama si inserisce la storia dei nostri giovani eroi che scoprono di poter vendere i propri poteri a un broker che sembra avere la capacità di toglierli o darli semplicemente stringendo la mano. Proprio quando pensavano di essere tornati normali e di poter vivere una vita tranquilla succedono degli avvenimenti che li spingono a ricomprarli. L'episodio termina però con un cliffhanger: dato che i loro poteri sono già stati venduti ad altri, sarà possibile recuperarli? E i ragazzi decideranno di riavere i propri poteri, quando possibile, oppure sceglieranno di averne degli altri? Nella terza stagione quindi potrebbe esserci un reboot forse parziale.

Secondo una massima molto conosciuta nel mondo dei fumetti e dei supereroi "da grandi poteri derivano grandi responsabilità". Questo approccio permette di raccontare storie con un certo spessore, con personaggi profondamente trasformati dalla loro vita di super-eroi.

Cosa succede nelle nostre due serie? In No Ordinary Family Jim usa i suoi poteri per combattere il crimine e assicurare i colpevoli alla giustizia mentre la moglie li usa per arrivare in tempo a casa la sera e preparare la cena. Evidentemente la massima non riguarda le donne, che anche se sono moderne e liberate, alla fine vengono sempre relegate in cucina o nella camera da letto. I super-poteri quindi vengono usati per negare e bloccare la trasformazione della società patriarcale e per riportarla a come era una volta. Ai tempi di Obama questa è una visione molto conservatrice della famiglia e della società.