Quali implicazioni in quest’inconveniente all’apparenza banale, non del tutto infrequente? Sembra il manifestarsi di un impalpabile, invasivo e progressivo predominio dell’universo governato dalla tecnologia, capace di accompagnarci sovente verso la coincidenza tra il mondo reale e quello mappato, predeterminato, intelligentemente riportato su supporti bidimensionali attraverso matematiche sempre più complesse e che a volte sembra indicarci un altro universo, altrettanto vero, soltanto lievemente scostato da quello che umanamente riteniamo giusto. A questo punto può sorgere spontanea una riflessione: se man mano l’uomo dipende sempre più dalla tecnologia e la ritiene più affidabile di altro e di se stesso, la realtà proposta dalla tecnologia stessa cambierà quella che ad oggi è stimata la realtà? Se diciamo al GPS di portarci al punto A e ci porta invece al punto B, adesso viene considerato un errore del software ma un domani, in cui si dovesse reputare la tecnologia superiore a tutto, punto B diventerà punto A? Cosa che, tra l’altro, sembra già succedere quando si considera la mappa del GPS come l’equivalenza fedele del territorio. Se i margini d’errore dovessero assottigliarsi sempre di più – e nel medio periodo non v’è motivo di dubitarlo – il paradigma tecnologico dimostrerà di essere, per interpolazione, sempre più sostitutivo dell’umanità; un miglioramento e la diffusione di una comodità ci fanno intuire, altresì, in modo scontato e forse troppo subdolo, che l’umanità sta dipendendo sempre di più dalla tecnologia. Di conseguenza, significa che si sta spianando la strada al transumanesimo e quindi alla vera e propria postumanità. Senza clamori, anzi, col favore del genere umano evoluto che chiede a gran voce nuovi gadget e comfort, capaci di guidarlo nei suoi lavori, svaghi, opere d’ingegno e viaggi. Quest’ultimi, davvero, verso l’evoluzione.
Esaminiamo la seconda tecnologia, meno conosciuta ma non per questo meno stimolante: Swype.
Cosa è Swype?
Due link veloci possono aiutare a capire di cosa stiamo parlando: http://swypeinc.com/ e http://en.wikipedia.org/wiki/Swype. Si tratta, in breve, di un software per PDAphone, smartphone e TabletPC (ha senso solo per device che hanno schermi touch) che permette una digitazione del testo rapida e intuitiva, ovvero, in altre parole, un’evoluzione del più famoso T9 che da un decennio e più facilita la digitazione degli SMS da telefonino.
La particolarità di quest’applicazione consiste nel tracciare rette, angoli e simbologie su una tastiera qwerty (ovvero come quella del vostro PC) virtuale, presente solo sullo schermo e quindi non fisica. I filmati presenti sul sito istituzionale del software illustrano assai meglio il senso di quest’innovazione, ma quello che più mi preme sottolineare non è tanto la tecnologia quanto il simbolismo evocato. In Swype le varie demo d’uso sembrano riportare le parole, le composizioni alfabetiche di un concetto, al simbolismo di un carattere; pare quasi di vedere disegnare ideogrammi propri di un lessico cuneiforme, così come era agli albori della cultura umana. Le combinazioni grafiche possibili per una parola sono davvero molteplici, ovviamente, e dipendono anche dalla lingua che si usa per esprimersi; ma quello che appare più evidente è che la chiave di lettura è la tastiera qwerty stessa, perché modificando la disposizione dei tasti si può accedere a un diverso campionario di simboli grafici che indicheranno comunque le parole, e quindi i concetti. Come una chiave di violino è soltanto una delle possibili chiavi musicali in un pentagramma.
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