Questo il programma con cui AXN Sci-Fi si presenta agli spettatori di Sky. A qualcuno non sarà

sfuggita una forte somiglianza con i palinsesti di Rai 4, il canale in chiaro sul digitale terrestre lanciato nel luglio 2008, che pur non parlando mai esplicitamente né di fantascienza né di fantasy ha proposto una programmazione focalizzata sui giovani che negli ultimi mesi si è spostata sempre più verso i film e i telefilm di genere. AXN va incontro alla domanda di una platea di spettatori ancora non coinvolti dallo siwtch-off dell’analogico o impossibilitati a vedere il canale, mentre per tutti gli altri la novità sarà solo la nuova stagione di Eureka. Però le speranze sono molte. Negli ultimi, la programmazione appositamente pensata per gli appassionati di fantastico si è moltiplicata sulla falsa riga di quanto già fatto negli Stati Uniti. Nel lontano 1992 la USA Network lanciò Sci Fi Channel, primo canale via cavo esclusivamente dedicato alla fantascienza e al fantasy. A differenza di tutti gli altri canali spuntati come funghi nei quasi vent’anni successivi, Sci Fi Channel (oggi noto come SyFy, per adeguarsi al cambiamento nei gusti del pubblico sempre più orientati negli ultimi anni al fantasy nelle più svariate salse) è andato oltre la semplice trasmissione realizzando anche film originali trasmessi in prima serata il sabato sera attraverso la casa di produzione Sci Fi Pictures. Anche se nella maggior parte dei casi si trattava di prodotti di bassa qualità, il principio era quello di offrire allo spettatore continue novità per innovare – oltre che semplicemente veicolare – la fantascienza sul piccolo schermo. Tra le miniserie prodotte e trasmesse da Sci Fi Channel vanno ricordate quelle di maggior successo: Frank Herbert’s Dune, il seguito Children of Dune, Riverworld ;;;– con un reboot uscito quest’anno per andare incontro alle critiche dei fan del ciclo di Farmer nei confronti del primo adattamento – e i film legati alle serie-cult Babylon Five, Battlestar Galactica, Farscape. L’Italia è riuscita a mandare in onda solo alcune di queste produzioni grazie al pressing degli appassionati e non senza difficoltà. Il primo tentativo di creare un canale dedicato alla fantascienza risale al 1997, quando Telepiù lanciò Canal Jimmy ereditato poi da Sky e oggi noto solo come “Jimmy”. Nel corso degli anni, il canale satellitare a pagamento ha mandato in onda alcune delle serie televisive di maggior successo, nella maggior parte dei casi in prima visione, tra cui Star Trek: Enterprise e Doctor Who. In seguito il ‘bouquet’ fantascientifico satellitare si è arricchito con il lancio di Fox nel 2003, canale esclusivamente dedicato ai telefilm, che negli anni ha trasmesso in prima visione serie di grande successo tra cui FlashForward e soprattutto Lost.

Più modesto l’esperimento di “Zone Fantasy”, canale Sky su cui sono confluiti il vecchio Duel Tv di Stream, contenitore di serie e film tv vagamente ‘fantastici’ insieme a prodotti fantascientifici di maggior qualità (ma tutte repliche: da Andromeda, la serie ideata da Gene Roddenberry, allo storico Ai confini della realtà). Lo sbarco del digitale terrestre ha permesso oggi di aumentare ancora di più l’offerta, ma spesso rischiando di creare semplici ‘cloni’ dei canali satellitari. Così “Rai 4”, il canale digitale in chiaro che è diventato una sorta di discount delle serie televisive fantastiche, vedasi gli abusatissimi Alias, Streghe e Roswell, passando per la riproposizione del ciclo completo dei film di Star Trek, già sperimentato su La7 (che fin dai suoi esordi ha puntato moltissimo su questo marchio).

Nella fattispecie, AXN Sci-Fi è la risposta della piattaforma Sky al canale Steel Sci-Fi della piattaforma Mediaset Premium sul digitale terrestre, il quale deriva dall’americano “Syfy”, erede dello storico “Sci-Fi Channel”. Ma mentre Steel ha finora dimostrato di riuscire ad affiancare alla serie storiche (e spesso ormai straviste) prodotti nuovi e interessanti in prima tv, da Battlestar Galactica a Flash Gordon e Sanctuary, da Fringe al divertente (anche se non fantascientifico, citazioni a parte) Big Bang Theory, insieme ad alcuni dei film e delle miniserie prodotte dalla casa madre Sci-Fi Pictures (tra cui Dune: il destino dell’universo), non sembra che AXN Sci-Fi riesca a competere con questo gigante dell’intrattenimento fantastico.

La speranza per gli appassionati risiede nel meccanismo della concorrenza, che potrebbe riuscire a portare a una diversificazione dei palinsesti e a una lotta più accanita per acquistare i diritti di trasmissione di opere per il piccolo schermo che aspettano ancora di sbarcare in Italia, oltre al recupero di quelle serie e di quei film ormai forse dimenticati, se non dagli spettatori più anziani. Altrimenti non ci resterà altro da fare che spegnere anche noi la tv con i suoi cinquecento canali, per non incappare nell’ennesima replica della Signora in giallo.