La saga cominciata dallo scrittore Brian Clevinger e dal disegnatore Scott Wegener continua in un quarto volume presentato questa settimana a Lucca Comics da parte della ReNoir: Atomic Robo e Altre Stranezze.
Dopo invasioni dimensionali, mostri dall'oltrespazio e dall'oltretempo, terribili nazisti usciti dritti dritti dalla seconda guerra mondiale, questo volume, nelle intenzioni degli autori, sarebbe dovuto essere uno stacco rilassante e tranquillo con cui traghettare i lettori verso ingarbugliatissime saghe a venire: storie brevi quindi e autoconclusive, non legate da un filo conduttore come le precendenti ma nemmeno così di poco conto da esser tenute di contorno. Il piano degli autori dev'essere collassato su se stesso, perché di rilassante, per loro, e tranquillo dal punto di vista narrativo o illustrativo in questo Atomic Robo non c'è proprio nulla, anzi, se possibile siamo ancora in salita rispetto ai precedenti. Dialoghi e situazioni sempre più efficaci, scene sempre ai confini della realtà e un umorismo che non ha nessun cedimento sul lungo periodo.
Il mondo della scienza e della fantascienza viene ancora una volta saccheggiato a piene mani e in aggiunta, quasi in omaggio alla celebrazione di Halloween, questa volta avremo pure un pizzico, o meglio una manciata, di horror e per finire una strizzatina d'occhio ai b-movies giapponesi degli anni '60 e '70. Vi sommergeranno vampiri a cascate, strane figure evanescenti, zecche aliene giganti, enormi robottoni (in aggiunta a quelli più piccoli) e dinosauri super-intelligenti. Come avrebbero potuto mancare i dinosauri? Se questo è il modo di rilassarsi per Clevinger e Wegener, chissà cosa faranno una volta in vacanza. Forse un lungometraggio per il cinema?
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