Ma andando oltre la ricerca delle ispirazioni di Zemeckis, è interessante anche osservare le influenze successive dei film. Il successo è tale che l’anno dopo il viaggio nel tempo, i suoi paradossi e le divertenti gag che hanno fatto la fortuna di Ritorno al futuro vengono riprese dal brand più fortunato della storia della fantascienza, Star Trek. Il quarto episodio della serie cinematografica, Rotta verso la Terra, presenta più di un omaggio al film di Zemeckis, a partire dal fatto che l’astronave Klingon con cui Kirk e compagnia arrivano sulla Terra del passato ha finito il carburante, e per ricaricarla Checov viene spedito su una portaerei, l’Enterprise, per recuperare un po’ di ‘combustibile nucleare’ necessario per ripartire. Anche qui, come con l’uranio libico, le cose vanno male e per poco Checov, come Doc, non ci rimette le penne. A legare questo film con i precedenti è anche il fatto che tutti e tre – Terminator, Ritorno al futuro, Rotta verso la Terra – sono ambientati nel loro stesso anno di uscita: 1984, 1985, 1986. Diversamente, con i successivi film di Star Trek sui viaggi nel tempo, Primo contatto (1998) e Star Trek XI (2009), il passato in cui tornano i protagonisti è in realtà il nostro futuro.
Ad accompagnare la visione della trilogia, la nuova edizione Blue-ray presenta un pregevole documentario in sei parti intitolato Racconti dal futuro: titolo non casuale perché raccoglie interviste retrospettive ai protagonisti dei film, al regista Robert Zemeckis, ai produttori e al produttore esecutivo Steven Spielberg. Il documentario ricostruisce con precisione filologica la genesi del progetto, la pre-produzione e tutti gli aspetti e le curiosità che hanno accompagnato la produzione del primo film e dei due sequel. Inoltre, l’analisi della partitura orchestrale della saga (firmata da Alan Silvestri) e un breve episodio, La prova del tempo, che analizza il ‘fenomeno’ dei film attraverso i ricordi del cast e della troupe e una chicca: Ronald Reagan che cita il film (dopo essere stato preso per i fondelli da Christopher Lloyd che nel primo episodio ironizzava sul suo passato di attore). Ancora, un imperdibile documentario, La fisica di Ritorno al futuro, con un dibattito con Michio Kaku, celebre autore del best-seller La fisica dei supereroi, sugli aspetti scientifici della trilogia; Kaku è in buona compagnia: il suo collega e pregevole divulgatore, Lawrence Krauss, dedicò già diversi anni fa due libri alla fisica di “Star Trek”, e negli anni questa moda molto encomiabile di divulgare la scienza attraverso il cinema si è diffusa con articoli dedicati agli aspetti scientifici di altri film, come “Star Wars” (per esempio, La finta-scienza che ci piace tanto di Germaine DeHaan, nella “Guida completa a Star Wars” di Massimo Benvegnù).
Inutile dire poi delle varie scene eliminate (16) che l’esperto dei film potrà visionare, oltre allo storyboard originale del finale alternativo del primo episodio, che al posto del fulmine metteva in scena un test nucleare. Con la funzione esclusiva Blue-ray “Storyboard Comparison”, inoltre, è possibile confrontare scene chiave del film con lo storyboard originale; mentre con la funzione “Trivi Track” si potranno spulciare curiosità e fatti mentre si guarda il film. E questa è solo la punta di un iceberg! Perciò ben vengano queste edizioni d’anniversario, ottime certo per le case di produzione per arricchire il proprio già pingue cachet, ma anche perfette per andare incontro ai desideri dei fan di approfondire tutti gli aspetti legati ai film. Con l’ingresso della tecnologia Dvd, Hd e Blue-ray la rivoluzione ha toccato anche lo stesso spettatore: da fruitore passivo della pellicola intesa in senso classico è diventato infatti perno delle attenzioni dei produttori, che ora vanno sempre più incontro alle esigenze dell’appassionato archiviando, recuperando, restaurando e rendendo fruibili materiali che nei decenni precedenti erano accantonati, per offrirli a un pubblico sempre più perfezionista e rigoroso. Un modo importante per celebrare i venticinque anni di una saga che ci parla del presente, del futuro, e del nostro passato, inclusa (nel 2007) nell’Archivio del Congresso americano. Per preservarla dal tempo che, come ci ricorda Doc Brown, scorre per tutti.
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