Una nuova specie di trilobite, scoperta di recente dai paleontologi cechi, è stata dedicata allo scrittore di fantascienza Stephen Baxter.
Baxter è nato nel 1957 a Liverpool, nel Regno Unito; laureatosi in matematica e in ingegneria, ha iniziato a pubblicare romanzi di fantascienza a partire dal 1991. Tra i premi vinti ci sono il BSFA Award (quattro volte in varie categorie), il Sidewise per la storia alternativa (due volte sia come romanzo che come racconto), il P.K. Dick (due volte) e il John W. Campbell.
Tra le sue opere più riuscite o conosciute citiamo Time Ships (L'incognita tempo) seguito autorizzato di La macchina del tempo di H.G Wells, la Xeelee Sequence (nove opere tra romanzi e novelle) ambientata in un futuro remoto in cui l'umanità condivide lo spazio con la specie dai poteri semidivini degli Xeelee, la trilogia Manifold (legata al paradosso di Fermi), la trilogia Odissea del Tempo scritta assieme ad Arthur Clarke, la serie Time Tapestry, che rivisita come storia alternativa i periodi dell'antica Britannia, dell'età delle scoperte geografiche e dell'ultimo conflitto mondiale, i recenti romanzi Flood e Ark che narrano di disastri immensi avvenuti sul pianeta e la conseguente fuga dei superstiti.
In molte sue opere Baxter si è quindi interessato all'uomo e alla sua evoluzione o al suo procedere nella storia, oltre che all'evoluzione stessa in senso più generale. Proprio per questo un gruppo di scienziati della Repubblica Ceca ha deciso di legare il nome di quella che sembra essere una nuova specie di trilobite a una delle creazioni di Baxter: gli alieni Xeelee. La nuova specie avrà il nome di Mezzaluna Xeelee, derivato proprio da "Xeelee, una leggendaria civiltà extraterrestre estremamente avanzata che rappresenta una componente sempre presente in un ottimo ciclo di fantascienza dello scrittore Stephen Baxter", come riportato nell'articolo del Journal of the National Museum of Prague.
I trilobiti sono artropodi fossili vissuti nell'epoca paleozoica e per la precisione dal Cambriano Inferiore fin quasi alla fine del Permiano (tra 530 e 250 milioni di anni fa). Il nome generico deriva dalla forma del corpo composto da tre lobi che misuravano in lunghezza, a seconda della specie, da pochi millimetri ad alcune decine di centimetri. Non è raro trovarne di fossili in ottimo stato di conservazione, grazie al loro esoscheletro, tanto da poterli definire fossili guida, ovvero ottimi indicatori di datazione delle rocce in cui sono ritrovati.
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