Arriva in libreria, pubblicato da Edizioni Solfanelli, Irregolare (2010) con il quale fa il suo esordio nell'ambito del romanzo di fantascienza Vincenzo Bosica, noto per altri lavori, fra cui il racconto Capsule. Irregolare ricorda 1984, il famoso romanzo di George Orwell, per il tema del controllo totale dello Stato sulla popolazione, ma ancora di più richiama l’ambientazione di Blade Runner, il film tratto da un romanzo di P. K. Dick, il tutto rivisto e interpretato secondo la personale visione dell'autore.
Il testo è anche una perfetta miscela di fantascienza e thriller, in quanto il lettore seguirà la vicenda del protagonista, Shaun Morrison, detective dalla personalità complessa, in ansia per una promozione per la quale si deve cimentare in sessioni a computer controllate dalla I. A. che saggia la sua capacità. Shaun, separatosi dalla moglie, si è dedicato al lavoro anima e corpo. In un mondo ipertecnologico dove tutti sono censiti, continuamente controllati e dove si può avere un figlio solo entrando in possesso di un Permesso di Procreazione, accade l’incredibile: si scopre che esiste una persona definita "Irregolare" in quanto nata da genitori senza permesso e pertanto mai registrata. A complicare le cose, si scopre che la presenza dell'Irregolare è legata in qualche modo all'uccisione di un uomo anziano e non benestante, che viene ritrovato nel suo appartamento con l'occhio cibernetico strappato.
L’autore. Vincenzo Bosica (Pescara 1977) è un giovane autore la cui dalla creatività ricca e sfaccettata. Sostenuto da un percorso di studi scientifici e filosofici, è attratto da quanto è misterioso, eccentrico e indecifrabile; dagli sviluppi spesso straordinari a cui potranno condurre le scoperte scientifiche; dalla direzione che prenderà il futuro; da quanto e come l'uomo sarà capace di adattarvisi.
Il suo primo racconto, Capsule (IF-Insolito e Fantastico, n. 2/2009), è quasi un saggio sulla scienza moderna, declinato con ironia e uno stile personalissimo. Irregolare è il suo primo romanzo.
Un brano dal testo. Non ho mai avuto una dimora fissa, un riparo dove sentirmi al sicuro, un posto da chiamare casa. Non ho mai avuto amici perché dovevo spostarmi di continuo. Non ho mai avuto una persona accanto perché non avrei mai potuto amarla senza metterla in pericolo. Non posso avere un lavoro, né una famiglia, né una vita normale. La mia esistenza è una società unipersonale fondata sulla schiacciante solitudine e sulla diffidenza verso il prossimo, sulla paura di commettere un passo falso e sulle notti logorate dagli incubi. Io sono un irregolare e la mia vita è fatta di sogni che mai si realizzeranno.
La quarta di copertina. In un mondo iper tecnologico e inquinato oltre limite, il rinnovamento naturale è praticamente assente e la ricerca diretta altrove.
La vita media ha superato il secolo grazie agli impianti cibernetici sostitutivi e potenzianti; il collasso demografico è scongiurato con l'introduzione di una razionale direttiva internazionale, che dispensa un Permesso di Procreazione solo in caso di un nuovo decesso.
Una nascita in cambio di una morte. Identità personali registrate e codificate digitalmente creano una traccia informatica unica e indelebile. Nessuno sfugge al Sistema e ai suoi occhi elettronici.
Nell'ordine disumanizzato di una società gestita dalle macchine, un efferato delitto scuote le fondamenta: un uomo viene trovato morto nel suo appartamento, il suo occhio artificiale strappato dall'orbita oculare.
Shaun Morrison, detective dalla personalità complessa e poco incline alla disciplina imposta dal corpo di polizia, indaga sul caso, che sembra subito condurre a un traffico di innesti cibernetici per poi complicarsi.
L'elemento di disturbo è qualcuno che il Sistema disconosce: un irregolare.
Vincenzo Bosica, Irregolare (2010)
Edizioni Solfanelli, collana Pandora 12, pagg. 267, euro 16,00
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