Intanto, Urania – la collana di romanzi della Mondadori – era passata nelle mani di Carlo Fruttero e Franco Lucentini, due intellettuali e scrittori torinesi che osteggiarono apertamente la fantascienza scritta da autori italiani. Dal 1962 al 1964, però, crearono una rubrica dal titolo "Il Marziano in Cattedra” in cui invitavano i lettori a mandare racconti brevi.
Nel 1964, Inisero Cremaschi e Gilda Musa curano per l'editore Nuova Accademia di Milano l'antologia I labirinti del terzo pianeta. Nuovi racconti italiani di fantascienza, che oltre a pubblicare storie di scrittori italiani del genere, ospita anche due racconti di due intellettuali e scrittori non di genere, come Libero Bigiaretti e Mario Soldati.Altre pubblicazioni si affacciarono sul mercato, tra queste è d’obbligo ricordare almeno Gamma, rivista in formato pocket, diretta da Valentino de Carlo e durata 27 numeri (da ottobre 1965 a marzo 1968); Nova SF* - rivista diretta da Ugo Malaguti, il cui primo numero è del maggio 1967 - che è arrivata fino ai nostri giorni, passando per tre editori (Libra Editrice, Perseo Libri e attualmente Elara Libri) e che ha pubblicato sempre e stabilmente accanto a scrittori americani ed europei anche gli italiani.Giunti a curare Galassia - dopo la Rambelli e Ugo Malaguti - Vittorio Curtoni e Gianni Montanari aprirono decisamente la collana de La Tribuna agli autori italiani, ospitando anche tre antologie curate da Curtoni, Montanari e Gianfranco de Turris. Le tre antologie - Destinazione uomo. Tendenze della SF italiana (Galassia n. 113, marzo 1970), Amore a quattro dimensioni. Fantamore all'italiana (Galassia n. 137, marzo 1971) e Fanta-Italia: sedici mappe del nostro futuro (Galassia n. 165, maggio 1972) - ospitarono racconti dei più importanti scrittori italiani dell’epoca.All’inizio degli anni Settanta e per il decennio successivo, la fantascienza attirò nuovi editori, come l’Editrice Nord di Gianfranco Viviani che portò in libreria il genere letterario, grazie anche a consulenti editoriali come Renato Prinzhofer e Riccardo Valla; così come la Fanucci, sotto la cura di Gianfranco de Turris e Sebastiano Fusco, sfornarono classici e romanzi contemporanei in varie collane; infine, anche la Libra curata da Malaguti propose varie collane di classici e non.I racconti di autori italiani trovarono ospitalità su Robot, edita dall’Editore Armenia e uscita dal 1976 al 1979, 40 numeri, rivista fondata e diretta da Vittorio Curtoni, da molti ritenuta la più bella rivista italiana di fantascienza. Robot bandì anche un premio per il miglior racconto di fantascienza, ma l’iniziativa durò solo due volte a causa della chiusura della rivista. Curtoni sarà il curatore di altre iniziative sempre, nella forma della rivista, tra cui è d’obbligo citare Aliens (Armenia Editore) e la versione italiana della Isaac Asimov's Science Fiction Magazine.
All'inizio degl anni Settanta c'è un dato di fatto sottolineato da Vittorio Curtoni nel suo saggio Le frontiere dell'ignoto. Vent'anni di fantascienza italiana, a tutt'oggi il miglio volume sulla storia della nostra fantascienza: "In Italia, insomma, è sucessa la stessa cosa che già è accaduta in America e Inghilterra: grande successo dei libri, grande sconfitta delle riviste".
Negli anni Ottanta fece la sua comparsa Futuro Europa, diretta da Ugo Malaguti e da Lino Aldani e figlia della Futuro del 1963. Anche qui, spazio agli autori stranieri e a tanti giovani scrittori italiani che sulla rivista si faranno le ossa.
Sempre negli anni Ottanta, la casa editrice Solfanelli di Chieti, grazie ad alcuni critici e studiosi – il de Turris in particolare –, propose varie collane, riscoprendo anche i racconti italiani fantastici di protofantascienza, promuovendo la rivista Dimensione Cosmica e soprattutto il Premio Tolkien per racconto fantastici.
Gli anni Novanta sono stati anni di magra, sia per la forma racconto sia per gli autori italiani, anche se va segnalata che nacquero due premi importanti per i romanzi inediti scritti da autori italiani: il Premio Nord, dell’Editrice Nord, e il Premio Urania della Mondadori, quest’ultimo tuttora esistente.
Chiuse ormai quasi tutte le riviste di fantascienza, non mancarono iniziative sporadiche di antologie, tra queste vanno segnalate almeno quelle della Perseo Libri: I Racconti fantastici di Montepulciano (1989), legata all’omonimo premio e curata da Malaguti e da Mauro Scarpelli; Pianeta Italia (1989), curata da Aldani e Malaguti; A Lucca Mai (1996), a cura sempre di Malaguti e di Mario Tucci.
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