Questa mattina alle sei chi ha Sky e voglia di alzarsi presto ha già visto (o sta ancora vedendo, se leggete queste righe prima delle otto) l'ultimo, doppio episodio di Lost. Gli altri lo vedranno questa sera, su Sky o sui "canali alternativi", o la settimana prossima doppiato.
Noi che scriviamo non l'abbiamo ancora visto, quindi niente paura, niente spoiler. Del resto dubitiamo che l'ultimo episodio rivelerà qualcosa di davvero inatteso. Giorni fa leggevamo in un articolo su un quotidiano che questo ultimo episodio avrebbe risposto a tutte le domande, incluso cosa c'è sotto la botola. Probabilmente il giornalista s'era perso questa risposta anni fa, come senza dubbio alcune "risposte" se le sono perse anche chi la serie l'ha vista davvero, nascoste sibillinamente da Lindelof e Cuse tra una piega e l'altra della trama.
Perché Lost è così - era così. Forse la prima social series. Una serie non solo da guardare, ma da coltivare parlandone con gli altri appassionati, discutendone nei forum, raccogliendo dati, informazioni e interpretazioni sulle wiki dedicate, alle conferenze stampa dei due showrunner, dalle iniziative di viral marketing, persino da cartelloni pubblicitari che appaiono sullo sfondo di una scena di un altro telefilm.
Proprio per questo Lost è stata una delle serie che maggiormente ha incoraggiato la diffusione della condivisione peer to peer, soprattutto quando, tra la prima e la seconda stagione, Sky lasciò passare quasi due anni, per raccogliere il pubblico che nel frattempo aveva finito di vedere la prima stagione in chiaro sulla Rai.
Un errore strategico compensato quest'anno nel migliore dei modi, con la messa in onda degli episodi doppiati solo una settimana dopo la prima visione americana, e addirittura già il giorno dopo con i sottotitoli. E questa notte addirittura la diretta: per la prima volta, un abbonato ottiene un servizio davvero migliore di chi si arrangia con mezzi propri. Tanto di cappello a Sky: così si fa.
Da domani resteremo orfani di Jack, Hugo, Kate, Sawyer, Ben e Locke, o FarLocke come lo chiamano i fan italiani. È probabile che molti di questi attori li ritroveremo ben presto in altri telefilm o al cinema. Ma obiettivamente al momento è difficile immaginare una serie che possa prendere il posto di Lost. Nel bene e nel male, anche se un gran numero di fan sono rimasti delusi della terza, quarta, quinta e soprattutto della sesta stagione, e molti certamente odieranno il finale perché i finali si odiano quasi sempre. Ma che le potenzialità di Lost siano state o meno sfruttate al meglio, resta indiscutibile che questa serie ha avuto potenzialità che forse solo Galactica negli ultimi anni poteva eguagliare.
E ci mancherà.
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