Dopo il pay-per-view, arriva il pay-per-story. È solo l'ultimo e più innovativo fra i ritrovati per sfruttare al meglio il canale dell'online. La notizia interesserà in particolare gli appassionati di fantascienza, dal momento che l'idea è venuta alla Orbit US, divisione del gigante editoriale Hachette Book Group specializzata proprio in fantascienza e fantasy. Orbit vanta un'artiglieria di quelle pesanti: fra le sue prime file nomi del calibro di Brian Aldiss, Ken MacLeod, Greg Bear, Iain M. Banks e Charles Stross, tanto per citarne alcuni (ma la lista si potrebbe allungare).
Il giochetto funziona così: l'autore scrive un racconto, la casa editrice si incarica di distribuirlo rapidamente attraverso Internet per la lettura sulla più ampia gamma possibile di supporti, l'autore viene pagato in base alle copie acquistate e scaricate (invece che con un flat fee, come avviene di solito all'estero per i racconti). Dunque si accelera tutto il processo: l'autore può vedersi pubblicato immediatamente, la casa editrice ha un go-to-market in tempo zero, il lettore si avvicina ai suoi autori preferiti seguendo la loro produzione praticamente in tempo reale e a basso costo (presunto, perché sul pricing non ci sono ancora notizie). Il lancio del pay-per-story è previsto entro l'anno.
Come sostengono gli stessi dirigenti della Orbit, una simile logica di mercato è resa possibile dal diffondersi di dispositivi elettronici portatili in grado di leggere gli e-book, i libri elettronici. In Italia si attende per fine maggio l'iPad della Apple, forse il vero grimaldello per la definitiva apertura del mercato (anche se la novità di Cupertino non può definirsi unicamente un e-book reader). La concorrenza non manca. Amazon con il suo Kindle, venduto a centinaia di migliaia di esemplari negli Stati Uniti, è uno dei principali player mondiali grazie anche a un'offerta di titoli in continua espansione, ma gli altri non stanno a guardare, anzi tutti si affrettano a lanciare tablet e/o e-book reader per guadagnarsi una fetta di quella che promette di essere una torta enorme nei prossimi anni. Google compresa, a sentire le voci su Internet che parlano di un imminente lancio di un suo tablet per fare concorrenza alla mela.
E l'Italia? Pare che il terreno sia pronto per l'e-book. Una recente ricerca dell'AIE (Associazione Italiana Editori), presentata alla fiera del libro di Torino, ha messo in luce come la lettura su schermi digitali sia in crescita: oggi è un'abitudine per oltre due milioni di italiani. E i numeri triplicano ogni tre anni. Non a caso, lo stesso studio stima che entro la fine del 2010 l'e-book ricoprirà l'1,5% del catalogo vivo dei titoli e l'8-9% delle novità. Se la tendenza è questa, il mercato del libro digitale potrebbe valere circa 70 milioni di euro già nel 2015, andando a garantire circa il 5% degli introiti complessivi (il settore libri vale un miliardo e mezza di euro). Non a caso i giganti si sono già mossi. Telecom ha annunciato un grande store online, Mondadori ha annunciato da tempo un suo portale con catalogo di mille titoli e quattrocento novità, IBS sta aprendo una sezione ebook, Feltrinelli, Gruppo Mauri Spagnol e Rcs Libri, stanno mettendo in piedi Edigita, piattaforma che aprirà in autunno con una base di duemilacinquecento titoli, e si parla anche di un'apertura anche in Italia di Amazon, forse proprio solo per Kindle e ebook
Insomma, c'è grande fermento. E Delos Books, che fa? Di certo non sta a guardare. Da anni presente sul mercato degli e-book per iPhone (e per lungo tempo in testa alle classifiche di vendita), Delos - entro qualche settimana - tornerà sul mercato con nuove collane e un gran numero di titoli su tutte le piattaforme. Lo stesso Delos Store sta per essere rinnovato per fare spazio agli e-book.
Stay tuned.
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