Dragonis non accenna nemmeno a scappare. Si limita a sorridere, come se non si trovasse ad un passo dalla sconfitta.- Bla bla bla, Zio. Stavolta dovrò consegnarti alle autorità - Sentenzia la super-spia incrociando le braccia.

- Non prima che gli abbia rotto qualche costola - sibila Angelique, mentre il suo nunchaku ruota minacciosamente.

- Beh, capisco il vostro rancore. Ma dimenticavo un piccolo dettaglio. Il libro era immerso in un’anfora colma di un liquido viscoso non per caso. Era lo stesso in cui avevo intenzione di immergerlo io. È una sostanza alchemica antichissima dalle caratteristiche inibenti...

- Continua a parlare, zio… - I due avanzano verso di lui, chiaramente arrabbiati

- In poche parole, senza la sostanza il libro è vivo!! E si sta risvegliando…

Angelique e Argos 7 si guardano esterrefatti. In effetti il manoscritto è sparito dal tavolo durante la lotta. E c’è qualcosa che sta gettando un’ombra su di loro. Angelique è la prima ad avere il coraggio di voltarsi. Il rotolo si è “srotolato” ed è strisciato alle loro spalle. Le pagine manoscritte si sono allargate a dismisura fondendosi l’una con l’altra: quello che hanno di fronte ora è una sorta di creatura aliena protoplasmatica, un mostruoso pitone vegetale proveniente da “chissadove” lungo almeno una decina di metri.

- Cacchio!!! - Urlano entrambi gli eroi mascherati. Efficaci ma poco eleganti.

La cosa sembra un mammut che emette orrendi richiami, un ronzare di vespe mischiato al ruggito di un grizzly. D’un tratto la sua massa espelle una dozzina di pseudopodi di varia lunghezza. Il ponte è in totale subbuglio.

Mentre tenta di evitare quei tentacoli, Argos 7 materializza dal tessuto della tuta simbiotica una sorta di arma pesante, simile a un bazooka e si prepara a sparare contro il mostruoso essere.

Angelique si è ripresa. Siede nella tradizionale posizione del loto e tenta di penetrare la mente – se tale si può chiamare – del mostro che incombe su di loro.

Entrambi si preparano allo scontro finale.

D’un tratto la notte si illumina a giorno, ma un giorno il cui sole è verde. La luce abbaglia lo scafo e tutti i presenti, ad eccezione di Argos 7. Un raggio dello stesso colore investe la creatura che comincia a rattrappirsi sempre più fino a ridiventare un comune rotolo di pergamena che ascende poi verso il cielo dove un disco metallico del diametro di un centinaio di metri è fermo in attesa.

VRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR

Pochi secondi ancora. Il disco sparisce con la stessa rapidità con cui è apparso.

 

Una mano afferra la spalla di Argos 7. Angelique.

- Steve, cosa…cosa è successo!?

- I legittimi proprietari si sono ripresi il libro - sentenzia la spia

- Sublime. E non potevano farlo qualche secolo fa? - sotto la maschera che gli ricopre interamente il viso, Steve van Drake non riesce a reprimere una risatina imbarazzata.

 

- Non così in fretta! -Il Conte Dragonis si è finalmente irritato. Ha appena imbracciato un fucile mitragliatore Beretta.

- Zio, non ricominciare…

- Hai interferito una volta di troppo coi miei piani. Credo che una volgare pallottola in testa sarà più che sufficiente per ciascuno di voi…

Il Conte si accinge a prendere la mira. Angelique e Argos 7 si preparano a saltare. Stavolta dovranno fargli molto male.