È un esordio particolare quello di Elsie V. Aidinoff, che con Il giardino (The Garden, 2004) si è presentata al giudizio dei lettori alla “verde” età di settantatré anni. Il romanzo, la cui lavorazione è durata ben sette anni tra stesura e revisioni, racconta e rende attuale il mito più antico dell’umanità: la cacciata dell’uomo dal paradiso terrestre, ma il tutto viene narrato dalla prospettiva di Eva, donna che appare decisa, coraggiosa e che sfida l’autorità divina sapendo poi di doverne subire le conseguenze
Dunque una rivisitazione degli eventi che precedono la cacciata dell’uomo dal Paradiso terrestre, con l’aggiunta di alcuni colpi di scena originali, che rendono il testo avvincente. Adamo ed Eva vengono allevati separatamente: Adamo è sotto il controllo di Dio, il quale si rivela essere geloso, burbero, autoritario e capriccioso e che insiste sulla totale obbedienza. Eva è allevata dal saggio e gentile serpente che la incoraggia a porsi delle domande e a pensare per se stessa. Non sorprende pertanto che personaggi così drasticamente differenti entrino in conflitto. Eva non riesce a capire il modo di agire di Dio, mentre Adamo, pur attratto fortemente da Eva, non sa come disubbidire al suo Dio. Un dio che li vuole trattare come fossero suoi giocattoli.
Si arriverà infine alla scelta di mangiare il frutto dell'albero della conoscenza, un scelta che per l’autrice equivale a liberare l’uomo dalle mani di un Dio troppo autoritario.
L’autrice. Elsie V. Aidinoff si è occupata di educazione per tutta la vita, trascorsa tra Parigi, Bruxelles, Hong Kong, Londra e New York. Dal 1980 lavora come insegnante, direttrice e amministratrice alla Children’s Storefront School di Harlem, una scuola indipendente. Ha avuto quattro figli e oggi vive a New York con suo marito, un avvocato. Ha esordito con questo libro all’età di settantré anni, dopo una stesura durata sette anni.
Un brano dal testo. "Tra le foglie ci fu un fruscio e udii un suono come quello che avevo prodotto quando i capelli fluttuavano gonfiandosi al mio fiato. Mi alzai e vidi, all'ombra di un albero, una montagnola di spire dentro una guaina di colori brillanti che si muovevano e mutavano continuamente, e in cima una testa piumata. Due occhi di smeraldo in una faccia bruna mi guardavano. La creatura aveva la bocca aperta e scuoteva la testa. Quando si rese conto che l'avevo vista, si fermò e si passò la lingua verde sulle labbra. «Be', piccolina» disse. «Non rido di te; ma è divertente guardarti mentre ti svegli dal silenzio e cominci a esplorare il mondo.» Posò la faccia a terra e si mosse verso di me, raddrizzando una spira dopo l'altra. Al sole si riarrotolò in un cerchio e si levò, portando la testa al livello della mia. Allungai la mano e gli carezzai la schiena, sopraffatta dalla sua bellezza. La creatura si allungò sotto il mio tocco. Poi scosse la testa. «E sei in grado di ridere. E starnutire. Una dote di cui gli dèi sono privi.» «Gli dèi» dissi. «Che cosa sono gli dèi?» «Non ci pensare. Per adesso non è importante. È molto più importante conoscere te stessa.» Piegò la testa a sinistra e sorrise. «Tu» disse con dolcezza «sei Eva.» Allungò molto la 'e': Eeeva, con un piccolo sospiro alla fine. Il nome aveva un suono bello e dignitoso."
La quarta di copertina. All'inizio dei tempi c'era Dio, il Creatore, facile all'ira, pericoloso e potente. C'era Adamo, bello e vigoroso... e c'era il Serpente, amorevole e seducente maestro di Eva, una creatura incantevole, appassionata e curiosa, in lotta per affermare il suo libero arbitrio.
Un romanzo d'esordio che rende di nuovo attualissimo il mito più antico del mondo: la rivisitazione della Caduta dell'uomo dal Paradiso terrestre, narrata dalla prospettiva di Eva, una donna che mette tutto in discussione, a partire dalla sua stessa 'nascita' per volere divino, fino al compagno che è stato scelto per lei, Adamo, dal temperamento più fisico che cerebrale, che si gode la vita nell'Eden prestando scarsa attenzione agli insegnamenti che Dio vuole impartirgli.
Dio, dal canto suo, è un essere burbero, capriccioso e autoritario, che considera le sue creature come giocattoli; il Serpente, invece, è il gentile e comprensivo mentore di Eva, della quale coltiva la curiosità intellettuale, finché lei non vuole più rinunciare alla propria indipendenza e, nonostante sappia esattamente a quali rischi va incontro mangiando il frutto dell'Albero della Conoscenza, decide di affrontare la sfida pur di diventare un essere umano pienamente realizzato. E sarà imitata da Adamo, che nonostante sia una creatura assai più semplice di lei desidera ugualmente sentirsi un individuo.
Elsie V. Aidinoff, Il giardino (The Garden, 2004)
Traduzione Rossella Bernascone, Fanucci Editore, collana Vintage, pagg. 291, euro 16,00
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