Beppe Tosco ha scritto un romanzo che ci racconta del futuro dell'umanità. Luciana Littizzetto non ha esitato a definirlo "un romanzo completamente sderenato e surreale, ma con delle robe geniali". Si tratta della prima prova da narratore di uno dei più noti comici italiani. Unisce una storia ben congegnata, piena di situazioni esilaranti, a un costante e gradevole retrogusto satirico. Del resto È finita la benzina è un titolo appropriato perché tutti sanno che un giorno in un futuro, che molti dicono prossimo, la benzina finirà. Attualmente non si intravede nulla che possa sostituirla. E allora ecco la soluzione prospettata da Tosco: il combustibile e i fertilizzanti saranno ricavati dalle feci, e ogni uomo sarà pagato in base a quanta ne produce.
Ecco un commento dell’autore in merito al suo romanzo: "È una storia. Ricca di divagazioni e di racconti nel racconto, di colpi di scena, truculenti omicidi e scenari di apocalisse domestico. Qualcuno di quelli che leggeranno queste righe, mi conosce. Sa che quando sono in estro riesco a farlo ridere con ragionamenti surreali ma così tanto, dico io, ancorati alla realtà. Bè questo romanzo è la summa di molte cose che vediamo tutti i giorni e ci restano nella mente come fuliggine nella stufa. Ne ho tirate fuori alcune, le ho messe insieme e ho immaginato cosa succederà fra trent’anni di noi, delle nostre abitudini, delle nostre vite se...".
Un romanzo dove l’autore presenta quello che sarà il conto che l’umanità si troverà tra poco a pagare per le tante scelte scriteriate fatte sino ad oggi.
L’autore. Beppe Tosco, 52 anni, ha iniziato la carriera facendo tutt’altro. Negli anni ‘80 era un attore di teatro (tra gli altri ha lavorato con Ronconi). Ha iniziato a scrivere per caso, nei primi anni ’90, su richiesta di un amico che, lavorando per RadioDue, si trovò con due ore scoperte da riempire. Tosco gli scrisse i testi e in poco tempo divenne l’autore di riferimento. Poi iniziò a lavorare in tv finchè nel 1994 incontrò Luciana Littizzetto con cui ancora oggi collabora. Ma ha scritto e scrive anche per Enrico Bertolino, Ale e Franz, Luca e Paolo, Sabrina Impacciatore, per il programma Victor Victoria e altro ancora. Ogni sabato interviene con brani di satira surreale a La bomba di Radio Deejay. Nel 2005 ha pubblicato con Mondadori assieme a Carlo Aluffie Vittorio Collini, Finché matrimonio non ci separi.
La quarta di copertina. Dal 2028 nei paesi civilizzati si era pagati per defecare. Nei locali pubblici e nelle case munite di appositi contatori, il fornitore di energia veniva ricompensato, e le feci venivano successivamente trattate per ricavarne combustibile e fertilizzanti (...). Da oltre settant'anni la gente normale non era più in grado di risparmiare, e i soldi guadagnati bastavano a stento per la pura sopravvivenza. Così alla fine, al termine della vita di un uomo, fra il dare e l’avere la differenza la faceva lei: la cacca prodotta. Chi lo aveva capito, aveva costruito un futuro migliore per i figli. Gli altri, ogni tre stronzi si compravano una Coca-Cola. Il futuro raccontato in questo romanzo "sderenato e surreale" è talmente assurdo che assomiglia al nostro presente. Negli aeroporti la gente è costretta a girare nuda per evitare il rischio di attentati (alla faccia del body scanner), ad attendere anche per giorni finché l'aereo non è completo, mentre sulla pista si affollano falchi, linci, alci e altri animali della savana.
Qualcosa per fortuna è migliorato, col tempo. Per esempio è tramontata la moda dei primi anni Duemila di servire i panini roventi, di "scaldare ogni cosa venisse infilata fra due fette di pane: salame, speck, rucola, prosciutto, lonza, insalata russa". Immutate invece certe follie tecnologiche: "C'è un motivo valido perché i cellulari della stessa marca abbiano i buchi di ricarica uno grosso, un altro piccolo, un altro a rastrelliera, un altro a cornetto, uno a pettine, uno a trombetta, uno a quadrilatero, un altro a raggiera e uno a cetriolo?".
Beppe Tosco, È finita la benzina (2010)
Mondadori, collana Arcobaleno, pagg. 198, euro 17,00
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