Una giornalista americana, Katrijn Forel del New York Times, racconta di avere a disposizione due versioni della conferenza tenutasi a Berlino dall’ESA, della scorsa settimana: una ufficiale, con i risultati della missione della sonda Mars Express; e una “ufficiosa”, carpita da conversazioni private tra il direttore dell’ESA e un suo collaboratore (che sembrerebbe essere stata sentita soltanto da lei).
La versione ufficiale ci descrive Phobos, una delle due lune del Pianeta Rosso, il satellite più grande di Marte, da sempre avvolto da un alone di mistero, attraverso le nuove foto che il 7 marzo, la sonda dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Mars Express, ha scattato durante un incontro ravvicinato, anzi, il più ravvicinato nella storia delle sonde umane: appena cinquanta chilometri.
Phobos ha una forma inusuale: è lungo 27 chilometri, 22 chilometri nella sua parte più larga e 19 in quella più stretta. Il satellite si muove veloce nel cielo marziano che percorre interamente in quattro ore. Praticamente invisibile da terra, il satellite che porta il nome di un figlio del dio della guerra Marte, è stato avvistato solo negli anni '70 grazie alle missioni Viking. La sua superficie, che nelle immagini appare grigiastra, è costellata di crateri da impatto. I dati raccolti dalla Mars Express dovrebbero permettere di ottenere la prima mappa del suo campo gravitazionale, fornendo elementi utili per comprenderne la struttura interna e forse aiutare a risolvere gli interrogativi sulla sua presunta cavità interna.
E adesso veniamo alla “seconda” versione (che per inciso noi della redazione di Fantascienza.com riportiamo per diritto di cronaca ma che non possiamo al momento verificare e confermare), che narra di un fitto dialogo tra Jean-Jacques Dordain, il direttore dell’ESA e un suo collega, sui problemi che stanno avendo con i dati inviati dalla sonda. Problemi, a detta della giornalista americana, non riconducibili a cause tecniche.
Si tratterebbe di dati che non sarebbero affatto coerenti con quanto sappiamo del satellite di Marte. Sarebbe stata rilevata infatti, sotto la superficie, una presenza non indifferente di metalli; combinata con la massa del planetoide, se ne dovrebbe concludere che il corpo dovrebbe essere cavo.
L'articolo poi prosegue con asserzioni riguardanti qualche tipo di emissione proveniente dal satellite, in frequenze rientranti nello spettro dei segnali radio, ma qui la giornalista sembra saltare a conclusioni affrettate, perché Dordain avrebbe parlato solo di disturbi nella comunicazione con la sonda dovuti a qualche tipo di radiazione.
Aspettiamo con molta impazienza, e con po’ di timore, conferme o smentite per capirne di più… stay tuned on Fantascienza.com.
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