Su Avatar si dice tutto e il contrario di tutto, com’è comprensibile per un film che sta sfondando il tetto dei due miliardi e mezzo di dollari guadagnati, a dieci settimane dal lancio. Fra le indiscrezioni più selvagge fiorite sul sequel della macchina da soldi messa in piedi da James Cameron, la più singolare è che potrebbe non essere James Cameron a dirigere il sequel. Chi l’ha detto? Il regista stesso.
Durante il Santa Barbara International Film Festival, Cameron ha spiegato di avere una sola certezza, quella di non voler aspettare altri dodici anni per tornare dietro una macchina da presa. Per il resto, tutto può essere. Il regista continua a sottolineare quanto è bello e buono il progetto per la trasposizione cinematografica del manga Battle Angel Alita, fumetto cyberpunk che ha avuto anche una versione anime nel 1993. “Sono innamorato di Battle Angel – spiega – ma non ho ancora deciso come procedere con i prossimi progetti.”
In realtà Cameron aveva rilasciato in più occasioni dichiarazioni che facevano presagire il suo ritorno alla regia per Avatar 2, pur non avendolo mai esplicitamente affermato. Aveva però tutta l’aria di una conferma sentirlo parlare di un’infrastruttura già messa in piedi per il primo film, che sarebbe un peccato non sfruttare, di un nuovo mondo creato e pronto per essere utilizzato, basta tornare sulla scena con gli attori, ecc. “L’idea – aveva persino detto – era quella di non guadagnare poi così tanto sul primo film, ma di rifarci con il secondo.”
Invece il primo film ha infranto ogni record, rivelandosi una miniera d'oro, eppure non si sa se Cameron tornerà come regista, come produttore o come semplice supervisore della futura saga Avatar. “È tutto ancora da decidere, dobbiamo persino pensare alla sceneggiatura.”
Sempre a Santa Barbara, Cameron ha commentato anche le recenti dichiarazioni di Rupert Murdoch a proposito delle prime trattative in corso con la 20th Century Fox, confermando che “ci sono stati contatti. E, ora che Rupert l’ha annunciato, tutto sarà più semplice.”
Forse dunque si tratta di semplice pre-tattica per sedersi al tavolo del padrone e chiedere di più (anche se, più di così...). Sicuramente si avrà qualche certezza in più dopo il 7 marzo, giorno in cui si saprà quante statuette è riuscito a portarsi a casa Avatar. Per ora ha fatto incetta di candidature (nove, fra cui miglior film e miglior regia), ma si sa, da Los Angeles è sempre possibile tornare con il sacco vuoto o semi-vuoto.
Nell’incredibile e remota ipotesi che Cameron dovesse rinunciare alla regia, chi vedreste bene come possibile sostituto?
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