Joseph Kosinski ha davanti un periodo impegnativo: la preparazione al lancio di Tron Legacy e il prossimo remake di The Black Hole. Durante un'intervista a Mtv ha spiegato come vede la nuova versione del film. Nell'originale, la USS Palomino sta compiendo il suo viaggio di ritorno dopo diciotto mesi di infruttuosa ricerca di vita extraterrestre, quando si imbatte in un'astronave data per scomparsa, l'imponente Cygnus, che staziona davanti a un buco nero.

L'astronave è controllata dal Dr. Reinhardt e il suo mostruoso robot Maximilian (beh, mostruoso per l'epoca). Dopo l'iniziale sorpresa per la scoperta, l'equipaggio della Palomino si trova davanti all'orrenda verità: il buon dottore ha trasformato in robot i membri del suo equipaggio, con l'intento di viaggiare nel buco nero (cosa che avviene solo negli ultimi cinque minuti, peraltro).

Dice Kosinski: "Per me è importante prendere le idee e gli elementi iconici che sono rimasti impressi nell'immaginario e preservarli". Ma dando anche alla storia "un po' l'atmosfera di 2001: Odissea nello spazio".

Quindi, cosa vuole preservare? "Quello che mi è rimasto più impresso è il robot Maximilian, le sue lame e il truce omicidio di Anthony Perkins." Anche se viene da chiedersi se tutto quello che contava nel film fosse un omicidio efferato, il regista ci tiene a precisare che "quella è una situazione che mi aveva molto colpito e ci tengo a preservarla". Ma, al di là della smanie assassine, "il design della Cygnus è uno dei più iconici mai visti in un film".

Inoltre, sottolinea l'importanza di basarsi sulla scienza dei buchi neri: "Da un punto di vista concettuale, sappiamo molto di più sui buchi neri ora che all'epoca. Le cose folli che accadono a causa dell'intensa gravità e gli effetti su tempo e spazio". E conclude dicendo: "Tutto questo può rendere il film molto affascinante, se ci atteniamo alla hard scifi".

Auspicando che il tutto non si riduca a una serie di flashback su come è morto l'equipaggio precedente e che magari il finale non diventi la stessa metafora già vista nell'originale (ultimamente un po' onnipresente), resta la speranza che stavolta il viaggio nel buco nero ci riservi qualche sorpresa imprevista.