Ritorna in libreria uno dei più interessanti autori italiani, Paolo Aresi, con il suo sesto romanzo, L'amore al tempo dei treni perduti.
Aresi ci ha abituati a una fantascienza alla Clarke, spesso di ambientazione astronautica; questa volta invece lo troviamo ad ambientare la storia in un futuro devastato dalla violenza e dalla follia, dopo un disastro ecologico che ha portato la specie umana fino alla soglia dell'estinzione. La tecnologia è un ricordo del passato e sulle ferrovie, che Tim e Henry, i due protagonisti, seguono nel loro vagabondare, non passa più nessun treno da molti anni.
L’umanità rimasta vive in piccoli villaggi, chiusi e distanti. Ma tra i rari vagabondi e nei villaggi corre voce che in qualche luogo della Spagna una comunità abbia ripristinato il sapere tecnologico e scientifico. La storia comincia quando i due vagabondi varcano i Pirenei e vengono accolti da un villaggio in festa. Uno dei due amici, Tim, incontra l’amore. Ma poi riparte, segue il suo destino e insegue il sogno della città della Rinascita. Comincia un’avventura fra cacciatori di mutanti, anziani ferrovieri custodi degli ultimi locomotori, tribù di zingari, un lungo cammino immerso in una natura che ha leccato le ferite e che riprende vigore. Come l’amore per la ragazza conosciuta al villaggio.
L’amore al tempo dei treni perduti fa parte della serie dei romanzi “postapocalittici” che il genere fantascientifico ben conosce e che è stato mirabilmente interpretato negli ultimi anni dallo scrittore americano Cormac Mc Carthy con il romanzo La Strada. Nel libro di Aresi prende posto il tema della natura che rinasce, dopo il disastro ecologico, come la specie umana dopo avere rischiato l’estinzione.
Aresi ha lavorato a questo libro a partire dal 1983 quando scrisse il racconto che rappresenta il primo capitolo. La prima versione del romanzo è del 1986. Ne è seguita una seconda nel 1990. Una terza nel 1998. Una quarta nel 2004 e infine quest’ultima. Un continuo scrivere e riscrivere, leggere e correggere negli anni anche grazie ai consigli di esperti come Gianfranco Viviani, Marco Tropea, Sergio Altieri. La bella copertina è di Franco Brambilla, apprezzato illustratore di Urania.
Paolo Aresi, nato a Bergamo nel 1958, è giornalista all'Eco di Bergamo. Il suo primo romanzo, Oberon l'avamposto tra i ghiacci è stato pubblicato dall'Editrice Nord nel 1987. Nel 2004 ha vinto il premio Urania col romanzo Oltre il pianeta del vento.
Paolo Aresi, L'amore al tempo dei treni perduti, Mursia, 320 pagine, 17 euro.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID