SS: Mi riallaccio al discorso su Ultor: Sterling è il comandante in capo dell’esercito oscuro. Terribile stragista tutto d’un pezzo, uomo d’acciaio, autentica macchina di morte. Nel mio immaginario di riferimento, lui è Il Male, il cattivo assoluto, la personificazione del peggio di questo maledetto paese da operetta. Nella concezione originale (la story line dei miei romanzi), Sterling è nato nel 1920. In UWS ho dovuto ringiovanirlo per esigenze narrative: l’intera vicenda è ambientata nel 2013 e, per quanto l’Uomo Nero sia un invincibile atleta, la vedo dura lanciarsi da un elicottero con 93 primavere sulle spalle…
Già nei suoi romanzi, pur affrontando con cognizione e serietà temi molto reali e importanti della recente storia italiana, Simone ci ha abituato ad accettare – quasi sempre volentieri! - alcune volute “licenze” che si concede in termini di anacronismi, di citazioni, di forzature sceniche o storiche. Questo aspetto è presente anche in UWS, tanto è vero che tu stesso ne fai menzione nella tua postfazione. Nel fumetto, del resto, molte di queste concessioni sono funzionali all’efficacia visiva della narrazione su impianto fumettistico. Puoi, Daniele, farci alcuni esempi?
DR: L’esempio più eclatante è quello di cui parlo nella postfazione, il test di gravidanza che in realtà non esisteva al tempo. Un altro esempio è la rappresentazione grafica di Giada, che secondo cronologia dovrebbe avere circa 40 anni, invece nei miei disegni dimostrerà sì e no 30 anni. Ho deciso di rappresentarla così per due ragioni. La prima: in un mondo di “vecchi” lei rappresenta il nuovo, ciò che verrà dopo e ciò che ancora non è cresciuto e maturato (le sue scelte di vita non sono vere scelte, sono scelte obbligate da particolari avvenimenti!). La seconda: un fumetto deve essere prima di tutto GUARDATO, segue: una bella fiòla è un ingrediente naturale, quasi necessario!!!
Quello di UWS è comunque un progetto di più ampia portata e “in progress”, che vuole coinvolgere più autori, tanto è vero che avete creato un sito apposito…
SS: Il sito www.unitedwestand.it è nato per raccontare tutto ciò che, per ragioni di spazio, non poteva essere contenuto nelle tavole del fumetto. Una delle sezioni di cui andiamo più fieri è quella che raccoglie tutte le narrazioni tangenziali in cui si sono cimentati, raccontando l’epopea dell’Italia resistente e la guerra civile contro Ultor, scrittori del calibro di Stefano Di Marino, Paolo Roversi e Kai Zen (tanto per citare i più noti; ma il nostro “parco autori” è veramente ampio e, lasciamelo dire, di altissimo livello). www.unitedwestand.it espande la narrazione di UWS tratteggiando l’universo in cui la graphic novel è ambientata e tramutandola, per l’appunto, in una graphic-net-novel.
In UWS, per quanto nessuno dei personaggi faccia sconti e complimenti, la presa di posizione della graphic novel è piuttosto netta, al punto che talvolta pare concedersi alla dicotomia “buoni&cattivi”, perlomeno per quel che riguarda lo scenario italiano. Anche qui, siamo in presenza di una scelta ben precisa e non ingenua, poi meglio spiegata nella postfazione…
SS: In Italia come altrove ci sono i buoni e i cattivi. Noialtri stiamo coi buoni, questo è sicuro… DR: In realtà non penso che la divisione fra buono e cattivo sia così netta all’interno della nostra graphic novel, così come mentirei se dicessi che lo è per me personalmente. Dai tempi di Shakespeare “man is a mixture of good and evil” e i nostri personaggi sono così, anzi direi che in generale tutti i personaggi interessanti sono così. A parte Sterling, che è più un’anima nera fuori dal contesto, fuori dal mondo in cui vive, è più un’ideale marcio e corrotto che una persona in carne e ossa, tutti gli altri personaggi hanno pregi e difetti (per farla volutamente semplice!) e una lettura attenta della graphic novel spero lo metta in evidenza.Per quanto riguarda la mia presa di posizione come autore, penso che una neutralità da deus ex machina sia quella che mi rappresenta di più!
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