Lo scorso 17 gennaio, il mondo della fantascienza italiana ha pianto Ernesto Vegetti, scomparso improvvisamente all’età di sessantasei anni per un attacco cardiaco. Ernesto era l’anima del fandom italiano, animatore – e spesso organizzatore - delle convention italiane e soprattutto Presidente della World SF, l’associazione dei professionisti della fantascienza, e curatore del Catalogo della Fantascienza, della Fantasy e dell’Horror (www.fantascienza.com/catalogo), un’opera monumentale che raccoglie i dati su tutte le pubblicazioni di genere fantastico pubblicate in Italia. Ma non solo. Era anche l'animatore del Premio Italia, il più importante riconoscimento per chi opera nel mondo della fantascienza.
Lo vogliamo ricordare con un’intervista realizzata dal sottoscritto all’Italcon di San Marino del 1991. L’intervista è apparsa su una fanzine napoletana, che si chiamava Omega, animata da un gruppo di giovani appassionati.
Nella breve intervista, Ernesto racconta quali sono i suoi autori italiani e internazionali e spiega cos’è la World SF, di cui già allora era il presidente. Il Catalogo non esisteva ancora, ma nonostante questo Ernesto aveva già di essere uno dei più grandi collezionisti italiani.
Ci sembra giusto ricordarlo così, lasciando a lui la parola…
Qual è stata la molla che ha fatto scattare in te la passione per la fantascienza?
Ho cominciato a leggere assiduamente nel 1950, soprattutto romanzi gialli e western. Nel 1956, però, non riuscivo più a trovare qualcosa di interessante da leggere e ho scoperto I romanzi di Urania. Da qual momento lì, ho cercato gli arretrati e ho cominciato a leggere fantascienza, cercando di trovare tutto il possibile, anche perché il genere western era tramontato e i gialli alla fine sono ripetitivi.
Qual è l'autore, o gli autori, internazionali che preferisci?
Tenuto conto del periodo in cui ho cominciato a leggere fantascienza, gli autori sono chiaramente Jack Williamson, Clifford Simak e Theodore Sturgeon. Dei più recenti, mi piace Gregory Benford, Greg Bear e poi altri autori che sono stati pubblicati in questi ultimi anni, come ad esempio Iain Banks che ha scritto due romanzi di buonissimo livello. È sicuramente uno dei miei nuovi autori preferiti.
Tu sei il presidente World SF Italia, vuoi spiegarci che cos’è e qual è la sua funzione?
La World Science Fiction è stata fondata a Dublino nel 1977, per iniziativa di alcuni autori americani ed inglesi e di altri operatori non anglosassoni, come Gianfranco Viviani e Karel Thole, che trovandosi a Dublino hanno gettato le basi per creare quest’organismo. La prima riunione operativa si è tenuta a Stresa, in occasione dell'Eurocon V del 1980 - tra l'altro con la partecipazione di duemila persone: cosa incredibile per l'Italia e mai più ripetuta - e lì si è stabilito di costituire delle agenzie nazionali. La sezione italiana è nata a Roma nel 1981 purtroppo molti soci fondatori se ne sono andati per vari motivi. Lo scopo della World è quello di tutelare il buon nome della fantascienza in Italia e all'estero e di promuovere la fantascienza italiana in Italia e all'estero. In Italia con iniziative presso gli editori specializzati per valorizzare il genere, all'estero per proporre i nostri autori, fornendo assistenza anche legale e pratica, per la conoscenza del diritto d'autore per i paesi dell'est europeo che sono molto interessati agli autori italiani. Però chiaramente questo discorso non riguarda solo gli scrittori o i traduttori, ma riguarda tutte le espressioni: come chi scrive saggistica, gli illustratori e così via; chi si occupa di spettacolo o della pubblicazione di giochi di ruolo. L'importante e che si agisca in modo professionale.La World SF, però, non è un sindacato, cioè non ha la possibilità di tutelare sotto il profilo sindacale i propri aderenti, anche perché è interclassista: ci sono gli editori, gli scrittori, gli editor i traduttori e altre figure che ruotano nel campo dell'informazione.
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