1945. Gli alleati sono alle porte di Berlino, la guerra sembra ormai persa. Ma cosa sarebbe successo se i nazisti avessero calato l'asso nella manica, ovvero un'arma fantascientifica in grado di rovesciare le sorti del conflitto? Ce lo racconta Ryan Nagata, giovane regista californiano, ideatore di 1945A, un corto di cinque minuti girato a budget ridotto, meno di duemila euro. Per cui spazio alla creatività: "I costumi sono stati riciclati da un set precedente - si legge sul sito - e avevamo solo cinque elmetti, per cui ho dovuto pitturarli fra una scena e l'altra. Le mitragliatrici sono di plastica, mentre i carri armati e i veicoli sono modelli in scala 1:6 radiocomandati. Il mostro meccanico dei nazisti è una sorta di marionetta. Tutto questo perché volevo evitare che il girato desse la sensazione di computer grafica."
Risultato: un breve filmato ben fatto, che accenna a uno dei temi più esplorati dal filone della storia alternativa, la vittoria dei nazisti nella seconda guerra mondiale. L'esempio più noto risale agli inizi degli anni '60, quando Philip K. Dick s'immagina gli USA sconfitti dalle forze dell'Asse (Una svastica sul sole, 1962). Più recentemente il tema è stato ripreso da Harry Turtledove nel suo romanzo In presenza del nemico (2003), dove la terza guerra mondiale vede ancora l'affermarsi della potenza nazista. Turtledove è, fra gli autori moderni, forse quello che più di tutti ha esplorato le potenzialità del genere scrivendo varie serie (basti pensare ai cicli dell'Invasione e della Colonizzazione).
In ogni caso la lista sarebbe lunga (ci sono esempi anche strutturalmente complessi come The Iron Dream di Norman Spinrad del 1972, dove si immagina un Hitler emigrato negli Stati Uniti e vincitore di un Premio Hugo con il suo romanzo Lord of the Swatiska). Forse più interessante notare come l'espediente ucronico sia uscito dai pur vasti confini della fantascienza ed è stato adottato recentemente da autori cosiddetti mainstream: ne è un esempio Philip Roth, uno dei più grandi romanzieri americani contemporanei. Nel suo Il complotto contro l'America (2004), l'aviatore Charles Lindbergh vince le elezioni del 1940 contro Roosevelt e porta gli Stati Uniti alle soglie di un'alleanza con la Germania nazista.
Da segnalare che anche in Italia c'è una fiorente corrente di autori ucronici, i più attivi dei quali sono Giampietro Stocco (Dea del caos, Nero italiano, Dalle mie ceneri) e Mario Farneti (ciclo di Occidente, Imperium Solis), poi Enrico Brizzi
(La nostra guerra, Baldini & Castoldi) in cui l'Italia di Mussolini sceglie di allearsi con Stati Uniti e Inghilterra. E di come, pur vincendo, gli italiani ne escano con le ossa rotte...
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