Qual è il ruolo attuale della SF? Quali i trend che prevedi per il prossimo futuro di questo genere, in narrativa, al cinema e nel fumetto?

The Age Of Stupid
The Age Of Stupid
Per quanto riguarda il cinema, il futuro è sicuramente del 3D, e mi sembra sintomatico che gli artefici di questa rivoluzione siano registi come Peter Jackson, Steven Spielberg e James Cameron, tutte grandi personalità che hanno avuto un rapporto privilegiato con il fantastico fin dai loro esordi. Ma le tecnologie digitali continueranno sicuramente ad essere utilizzate anche nelle forme ormai tradizionali e collaudate, per la creazione di scenari virtuali: in questo senso, la fantascienza è sicuramente uno dei generi che lasciano più spazio all’immaginazione, e quindi all’elaborazione di scenari possibili e modi futuribili. Credo che saranno soprattutto produzioni di questo tipo a continuare nell’esplorazione in chiave fantascientifica dei temi più urgenti per la società contemporanea: energia, ambiente, crisi demografica, ingegneria genetica, ruolo dei mass media…. Il mondo del fumetto e delle graphic novels sembra legato in questo momento a doppio filo con quello del cinema, mentre il settore più vitale sembra essere, tutto sommato, la televisione: sarà anche, semplicemente, che la serialità permette di approfondire temi, situazioni e personaggi con una profondità che al cinema è preclusa. In definitiva, il settore maggiormente in crisi sembra quello della narrativa: il fantasy ha surclassato ampiamente la science fiction nei gusti dei lettori, e dopo il cyberpunk nessuna corrente ha saputo imporsi in maniera altrettanto originale. Mi sembra più probabile che nel futuro prossimo la fantascienza trovi forme di penetrazione più sottili, prestando temi ed elementi ai romanzi mainstream, che sfuggono alle categorie in senso stretto per rivolgersi ad un pubblico più ampio possibile.

Guardiamo ora al domani del festival. Sulla scorta di tanta esperienza accumulata, dell’oggettivo successo e dei riconoscimenti raggiunti, è lecito attendersi un’edizione 2010 almeno di pari portata. C’è un’ombra però che è calata sui programmi futuri, e cioè i tagli che gli enti finanziatori pubblici stanno apportando, tra le altre cose, alle contribuzioni per la cultura e gli spettacoli... C’è qualcosa che l’appassionato, da privato cittadino, può fare?

Partiamo dal problema dei finanziamenti: purtroppo la crisi economica mondiale si riflette in tutti i settori della nostra società, e gli effetti a cascata stanno per piombare sui settori che dipendono in larga parte da fondi e contributi che arrivano, direttamente o indirettamente, dagli enti pubblici. La cultura è un’area fortemente a rischio, e il fatto che (soprattutto in Italia) sia considerata un settore improduttivo non aiuta di certo. Una situazione paradossale, considerato che il nostro paese si trova in una situazione unica al mondo per patrimonio e ricchezza culturale, e che queste risorse potrebbero rappresentare per l’economia un volano enorme. Ci vorrebbe un intervento politico mirato a investire in maniera consistente in questi settori, ma questa è vera fantascienza! Il futuro del festival… dopo un’edizione come quella del 2009, ci si aspetterebbe di poter crescere e fare un ulteriore salto di qualità, portando finalmente sotto i nostri riflettori altri grandi autori del fantastico come George Romero, David Lynch o Tim Burton. Ma se dobbiamo restare con i piedi per terra, è più probabile che l’edizione del 2010 sarà invece improntata ad un clima di austerity. Cercheremo di rimediare contenendo i costi e invitando soprattutto artisti che lavorano in Europa. Oppure faremo una grande festa, riportando a Trieste i grandi nomi che hanno animato le edizioni precedenti della manifestazione, per un grande party della fantascienza! Sotto il profilo della cittadinanza attiva, è difficile pensare a iniziative realmente efficaci a sostegno di manifestazioni e realtà come la nostra; ma certamente faremo tutto il possibile per attirare l’attenzione di sponsor privati. Piuttosto, è l’intera situazione della fantascienza in Italia che desta preoccupazione: i fans dovrebbero fa sentire di più la loro voce, anche nei confronti di chi distribuisce la fantascienza al cinema, su dvd e sui canali televisivi. Siamo uno dei paesi in cui c’è meno attenzione in assoluto per questo genere, e sembra quasi che l’intera categoria “sci-fi” sia da qualcosa da nominare il meno possibile nonostante la produzione complessiva sia in continua crescita.

E su questo sguardo al domani, chiudiamo l’intervista. Colgo l’occasione per complimentarmi e ringraziare, anche a livello personale, per l’attività svolta da tutti coloro che hanno partecipato all’organizzazione del festival. Arrivederci all’edizione 2010!

È stata una delle interviste più lunghe alle quali sono stato sottoposto in tutta la mia carriera… ma è stato un piacere! Buon anno a Fabio e a tutti i lettori di Fantascienza.com, spero che non vi siate annoiati!