Joe Haldeman è uno degli autori più interessanti degli ultimi decenni, molto attivo nel filone della fantascienza hard e tecnologica in genere. Ha appena debuttato negli USA, ricevendo buoni riscontri, la sua ultima fatica Starbound, seguito di Marsbound uscito nel 2008 e inedito in Italia.
Nel primo romanzo si raccontavano le vicende di Carmen Drula, figlia adolescente di una famiglia di coloni marziani, ribelle e insofferente soprattutto verso l'odiato despota della colonia Dargo Solingen. Quando la ragazza scopre accidentalmente una colonia di esseri viventi marziani nel sottosuolo, e questi si rivelano essere l'avanguardia degli Altri, potente razza aliena che non ha in simpatia gli esseri umani, Carmen si dovrà impegnare per la sopravvivenza sua e della Terra. In Starbound ritroviamo la nostra eroina sposata e impegnata in un viaggio di sei anni verso il sistema solare degli Altri, alla ricerca di un possibile compromesso tra umani e alieni. Al ritorno sulla Terra scopre che i suoi concittadini non sono rimasti con le mani in mano e hanno approntato una flotta per difendere il pianeta, mentre gli Altri hanno in mente qualche progetto speciale per la razza umana.
Haldeman, sessantasettenne di Oklahoma City, laureato in astronomia, ha raggiunto fama internazionale nel 1974 con il romanzo Guerra eterna, ispirato alla propria esperienza del Vietnam, con il quale ha vinto sia il Premio Hugo che il Nebula. Successivamente si è dedicato all'estensione del romanzo facendolo diventare un vero ciclo, ma non ha mancato di diversificare la produzione. Oltre alla trilogia Worlds, ha scritto un paio di libri ambientati nell'universo Star Trek e altri romanzi scollegati tra i quali I protomorfi e Cronomacchina accidentale, quest'ultimo appena pubblicato da Urania.
La scrittura di Haldeman si caratterizza da sempre per una prosa scorrevole e a tratti ironica, che, unita alla ferrea preparazione scientifica e all'impegno antimilitarista, ne hanno fatto uno degli autori più interessanti e, anche se non è proprio un attributo letterario, "simpatici". Nella carriera ha accumulato numerosi premi e riconoscimenti. La sua poliedricità è dimostrata anche dalla produzione non fantascientifica, che comprende racconti e romanzi di guerra, comic books e un libro di poesie. Nella curriculum anche la sceneggiatura di un film fantascientifico girato a Cinecittà, Robot Jox, uscito nel 1994 e di cui Haldeman non ha un bel ricordo. In epoca di trasposizioni a tutto spiano è curioso che nessuno abbia già portato sullo schermo il suo romanzo più famoso; il progetto di trasposizione di cui si era fatto carico Ridley Scott nel 2008 non è ancora approdato nulla.
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