Dopo la scomparsa di Aldani, quale sarà il futuro della rivista Futuro Europa, che dirigevate insieme?
Uscirà un numero 51 che s’intitolerà Epilogo e che conterrà alcuni racconti inediti di Aldani, racconti scelti da Lino prima di morire e un omaggio fatto da altri scrittori cari a Lino. Dalle ceneri di questa rivista ne nascerà un’altra e sarà fatta da me e da un condirettore che è già stato definito e poi sarà annunciato. La rivista darà però spazio soprattutto alla narrativa internazionale, dall’Europa all’Africa fino a quella sudamericana. Nella testata resterà la parola Futuro e sarà evidenziato che si tratta di una pubblicazione fondata da Lino Aldani. La rivista darà spazio anche ad altre forme della fantascienza, come la musica, i telefilm, i videogiochi per renderla più moderna ed attenta alle esigenze dei lettori di oggi.
Dopo cinquant’anni di carriera nel mondo della fantascienza c’è ancora qualcosa che non ha realizzato e che le piacerebbe tradurre in realtà?
Ho in mente alcuni romanzi che mi sarebbe sempre piaciuto tradurre. Con Perseo ed Elara ho realizzato questo sogno in parte con Oltre l’invisibile di Clifford Simak, Agonia della Terra di Edmond Hamilton e con I ribelli dei cinquanta soli di Alfred E. Van Vogt.
Nel corso della sua carriera lei ha pubblicato, come editor ed editore, anche tanti autori italiani e ne ha scoperti di nuovi, tra i primi e i secondi quali ritiene i più significativi?
A parte Lino Aldani, la cui pubblicazione delle opera omnia è stata una delle grandi soddisfazioni, così come Vittorio Catani. Pubblicheremo in futuro anche Vittorio Curtoni che ritengo il maggiore talento come scrittore italiano, rovinato però dalla necessità sul lavoro della fantascienza italiana. Se Vittorio avesse avuto la possibilità di proseguire nell’attività di scrittore avrebbe scritto cose sicuramente superiori a quelle già eccellenti che ha fatto. Realizzare un volume corposo con quasi tutte le sue opere di narrativa sia non solo un omaggio, ma una scoperta per molti, perché più si legge Curtoni pi si apprezza Curtoni. Tra i giovani - si fa per dire, perché io ne ho scoperto una generazione che è quella degli anni Novanta che adesso viaggia sui quart’anni – ritengo che il più scrittore fra tutti sia Alessandro Fambrini. È uno scrittore di grande spessore che propone anche forti contenuti. Anche Bruno Vitiello mi sembra funzioni meglio più sull’opera lunga che sull’opera breve e con il suo romanzo Progetto Michelangelo ha scritto una delle storie più belle della fantascienza italiana. Semen, l’altro romanzo di Bruno, è un’opera poderosa, forse inferiore a Progetto Michelangelo, m più proiettato verso la modernità. Poi ci sono tanti scrittori giovani che hanno dei motivi d’interesse. Purtroppo però spesso capita che gli scrittori che pubblicano considerano le loro prime opere un punto di arrivo e non di partenza e di conseguenza tendono a non crescere. L’autore italiano di fantascienza non migliora dopo il suo primo o secondo romanzo e anche per questo, forse, non ha la risonanza e l’impatto che hanno avuto all’epoca un Johannis, un Franco Enna o una Roberta Rambelli.
È anche un problema di mercato…
La funzione delle medie e piccole case editrici, però, devono avere una funzione prevalente, quella di scoprire e valorizzare i giovani autori che poi il grande gruppo editoriale può accaparrarsi ed offrire ad un pubblico più vasto. Questo non accade, purtroppo. Spesso ho proposto autori ai mercati più vasti, però manca qualcosa per uscire da uno stato di minorità che non so quanto è voluta per mancanza di coraggio o quanto non sia preferibile essere principi in un regno di ciechi.
Quali sono le prossime novità della Elara?
Tra le novità più interessanti ci sono il terzo volume delle avventure di Earl Dumarest, che ah per titolo Quattro prigioni per Dumarest, di E. C. Tubb; pubblicheremo un volume di grande formato con foto inedite in bianco e nero e a colore dal titolo Progetto Apollo (Il sogno più grande dell'uomo) di Luigi Pizzimenti, che racconta la storia della conquista umana dello spazio e del volo sulla Luna, di cui nel 2009 ricorreva il quarantennale; ci sarà poi il terzo volume de La Biblioteca di Alessandria, incentrato su uno studio realizzato da Antonino Fazio e Riccardo Valla sullo scrittore che viene considerato il padre del noir americano, Cornell Woolrich e, infine, l'atteso romanzo di Donato Altomare, Sinfonia per l'Imperatore, che segna il ritorno di uno dei più popolari scrittori italiani nelle collane Elara. Senza dimenticare che sono già usciti Le verdi foglie di Nino Salomone, a mio avviso una grande opera di fantascienza sociologica moderna e Ritorno a Liberia di Franco Piccinini, cheè un romanzo cosmico nello stile delle grandi space operas.
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