Sembra che Google non riesca ad avere un bellissimo rapporto con la fantascienza: dopo lo scontro con l'Authors Guild americana, si profila un'ulteriore problema legale. Succede che il colosso dell'informatica Google sta lanciando sul mercato un nuovo modello di smartphone, di cui si favoleggiava già da un po' di tempo. Google Phone, nome in codice del progetto, dovrebbe mettersi sulla scia dell'iPhone e di altri apparecchi di ultimissima generazione, basandosi sul sistema operativo Android a sua volta derivato da un kernel Linux. Il nome definitivo dell'apparecchio è Nexus One; non appena la notizia è stata diffusa, è scattata l'ira di Isa Dick Hackett, una degli eredi del mitico Philip K. Dick. Motivo del contendere: la proprietà intellettuale del nome Nexus, che la figlia ritiene violata.
La Hackett, nata dal terzo matrimonio dello scrittore, è a oggi l'unica tra gli eredi a detenere i diritti di licenza e di marchio relativi alle opere di Dick attraverso la Electric Sheperd Production, compagnia creata appositamente e alla quale si è dovuto rivolgere il bravo Paul Giamatti (Planet of the Apes, Paycheck, Sideways, Lady in the water) per ottenere il permesso di realizzare la biografia cinematografica dello scrittore. Secondo la Hackett, il nome Nexus è direttamente collegato al racconto più celebre di Dick, Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, meglio noto al grande pubblico come Blade Runner, in cui i replicanti erano denominati appunto Nexus-6. Pertanto tale nome rientra nella proprietà intellettuale delle opere di Dick e Google non potrebbe utilizzarlo senza esplicita autorizzazione da parte degli eredi.
A sostegno della propria tesi la Hackett cita un precedente recentissimo: quello di Verizon Wireless, azienda americana specializzata nel campo delle comunicazioni mobili che lo scorso novembre ha lanciato il proprio smartphone Droid, progettato da Motorola. Ebbene, George Lucas fu il primo a utilizzare il nome droid, in quanto abbreviazione di android, nello scrivere la prima storia del ciclo di Star Wars, ed è noto a chiunque quanto Lucas usi il pugno di ferro su ogni singola virgola che sia in qualche modo legata al marchio anche solo per caso. Di conseguenza Verizon, mettendo le mani avanti, ha preferito chiedere alla Lucasfilm il permesso esplicito di ulizzare tale nome per il proprio smartphone.
In un'intervista la Hackett si definisce "scioccata e costernata" del fatto che invece il nome Nexus venga sfruttato con tale leggerezza: "Non siamo mai stati consultati, non ci è arrivata alcuna richiesta e non abbiamo concesso alcuna autorizzazione". La Hackett ha continuato dicendo che, a suo parere, il collegamento tra il nome dell'apparecchio e il racconto del padre è evidente, aggiungendo che non ci sarebbe nessuna difficoltà a parlare con chiunque proponga modalità creative di utilizzo delle invenzioni dello scrittore: "Mio padre era un grande appassionato di tecnologia. Saremmo felici di approfondire la questione, devono solamente mettersi in contatto con noi".
Ora, tutta la questione può apparire un po' eccessiva. Nexus è un termine che in realtà non avrebbe inventato Dick, visto che si trova nel vocabolario (inglese) e significa più o meno "forma di connessione fra due o più cose". Il termine è stato usato e viene usato in innumerevoli modi da un numero enorme di soggetti: addirittura esiste una casa editrice italiana specializzata in giochi da tavolo e di ruolo che si chiama Nexus Editrice. Nexus è stato usato anche in Star Trek: Generazioni, settima pellicola cinematografica della serie, per indicare quella specie di fenomeno cosmico che proietta i protagonisti in una dimensione alternativa. Non risulta che tutti questi soggetti abbiano dovuto rispondere di qualcosa alla Hackett (ma non diciamolo troppo forte per non fornirle l'idea). La realtà è che il mercato degli smartphone è uno dei pochi che non ha subìto la crisi economica e sarà in ascesa anche per quest'anno, e la "disponibilità" della Hackett non è certo a titolo gratuito. Money, money, cantava Liza Minnelli nel 1972; il tema è sempre attualissimo...
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