Urania Collezione chiude il 2009 con un'antologia di Anthony Boucher, eclettico scrittore che si è cimentato con successo in storie gialle, horror e fantascientifiche, spesso intrecciando i diversi generi nella stessa opera.
Un buon esempio di queste piacevoli commistioni lo fornisce proprio Storie del tempo e dello spazio, undici racconti che spaziano davvero in ogni angolo spaziotemporale, senza dimenticare nessun elemento del fantastico.
L'anomalia dell'uomo vuoto (The anomaly of the empty man, 1952)
In questo racconto troviamo una delle grandi passioni di Boucher, l'opera lirica, qui un disco sembra avere poteri temibili, ma è proprio così, o la spiegazione potrebbe essere molto più semplice?
Il primo (The first, 1952)
Il mio racconto preferito di Boucher, e uno dei miei preferiti in assoluto, la storia di Sko potrei raccontarla a memoria, e qualche volta l'ho anche fatto, inutile spiegare la trama, si fa prima a leggerlo, questo gioiellino.
Balaam (Baalam, 1954)
Un racconto che prende spunto da un brano poco noto della Bibbia, la storia di Balaam, un sacerdote moabita.
Affascinante la trasposizione su Marte, dove una guerra tra umani, alcuni con quattro arti, altri con parecchi tentacoli, sta per scoppiare.
Mordono (They byte, 1943)
Racconto horror dove l'imprevisto irrompe improvvisamente, precipitando verso un finale terrificante un racconto breve ma intenso.
Snulbug (Snulbug, 1941)
Un racconto dove si dimostra, se ve ne fosse ancora bisogno, che evocare diavoletti, specie se piccoli e bisbetici, non serve a risolvere i propri guai.
Altroquando (Elsewhen, 1943)
Una storia gialla ma che alla base ha la scoperta di una macchina del tempo da parte di uno scienziato pazzo.
Nonostante il tema ormai vetusto Boucher narra la vicenda con leggerezza e vivacità.
Il segreto della casa (Secret of the house, 1953)
Eccoci al "venusiano affascinato dalla semplicità di una donna terrestre" di cui si parla in quarta di copertina, ma non si tratta di una storia di amore, la protagonista è la cucina di due pianeti.
Sriberdegibit (Sriberdegibit, 1943)
Ancora un demone, ma questa volta più grande e malevolo del petulante Snulbug, riuscirà il protagonista a rimediare alle proprie, incaute, parole?
La sposa delle stelle (Star bride, 1951)
Una storia poetica sulla conquista interstellare, un lontano pianeta ma i cui abitanti possono ispirare amore.
Copia per recensione (Review copy, 1949)
Una manoscritto da recensire non può essere l'arma per un delitto, ma questo è decisamente un volume particolare.
L'altro regime (The other inauguration, 1953)
Certo, non fa mai piacere quando a vincere le elezioni è la parte avversa, ma quali potrebbero essere le conseguenze se si potesse cambiare l'esito del voto?
Alcuni dei racconti di questa antologia accusano il peso degli anni, sia perché certe apparecchiature che si potevano trovare negli anni '50 adesso nemmeno sappiamo più che siano esistite, sia perché i racconti dove si beffa il demonio sono ormai inflazionati.
Altri invece sono sorprendentemente freschi e appassionanti, oltre a Il primo anche La sposa delle stelle e L'altro regime si leggono con vero piacere, le storie horror sono buone, specialmente Mordono, semplice ma molto piacevole.
Il volume è completato da un'ottima copertina, dalla bibliografia a cura di Ernesto Vegetti e da un interessante profilo di un autore non di primo piano come scrittore ma molto importante per il complesso della sua opera.
In definitiva questo UC vale il suo prezzo, e anche di più, unica perplessità che mi rimane è se non si sarebbe potuto rimandare a tempi successivi questa antologia, preferendo autori più importanti, ancora inspiegabilmente assenti da una collana di classici.
Antony Boucher nacque, con il nome William Anthony White, a Oakland, in California, il 21 agosto 1911, e ottenne il bachelorato in arte all'università di Berkley, punto di partenza di una carriera letteraria straordinaria.
Difficile trovare un campo della letteratura gialla o fantascientifica dove Boucher non abbia lascito il segno, scrittore ma anche direttore di una rivista importante come The magazine of Fantasy and Science Fiction, primo traduttore di Jorge Luis Borges negli USA ma anche curatore della serie di antologie Best from Fantasy and Science Fiction dal 1952 al 1959, recensore ma anche scrittore per la radio.
Non contento di questa attività, che gli fruttò due premi Hugo (1957 e 1958) come direttore di rivista professionale e un premio Edgard per le sue recensioni sul San Francisco Chronicle, Boucher fu tra i fondatori della MWA (Master Writers of America) e tenne corsi di scrittura.
Sfortunatamente questa brillante carriera venne interrota troppo presto, a causa di un tumore ai polmoni Boucher ci ha lasciati nel 1968.
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