Il 2010 sarà l'anno delle donne, almeno in casa Marvel. Forse per rispondere indirettamente alle accuse di misoginia recentemente circolate in rete, a partire da marzo 2010 sono previste una serie di pubblicazioni per celebrare il gentil sesso, in occasione della Festa della Donna e soprattutto del trentesimo anniversario del National Women's History Project (fondazione californiana, riconosciuta dal congresso americano, il cui compito è riscoprire il contributo femminile alla storia degli USA). Il primo progetto a vedere la luce prenderà la forma di una mini-serie antologica di tre numeri intitolata Girl Comics, dove tutto sarà declinato al femminile, dalle sceneggiatrici alle disegnatrici. Ogni numero avrà quarant'otto pagine e presenterà personaggi che andranno a pescare in tutta l'ampiezza dell'universo Marvel.
“Durante i preparativi per il settantesimo anniversario della Marvel – spiega Jeanine Schaefer, redattrice responsabile del progetto – qualcuno ha buttato sul tavolo l'idea di fare qualcosa che avesse le donne come protagoniste. Anch'io da tempo intendevo valorizzare il fatto che ci sono molte donne che lavorano per la Casa delle Idee. Per esempio c'è Flo Steinberg, che ha lavorato con Stan Lee ed è ancora qui. Era arrivato il momento di omaggiarle tutte.”
Il che non significa che i fumetti saranno popolati esclusivamente da eroine. Ci sarà per esempio una storia orginale su The Punisher, un'altra su Nightcrawler e molto ancora da scoprire. Pare che l'idea abbia suscitato l'entusiasmo di molte professioniste legate alla Marvel: “Abbiamo già numerose adesioni, ma non penso che daremo al progetto una continuità,” afferma Schaefer. “Il rischio sarebbe quello di marginalizzarsi, di ridursi a fare antologie di sole donne. Molte di loro stanno seguendo al momento progetti interessanti, che non vale la pena abbandonare: Marjorie Liu sta scrivendo Dark Wolverine, Kathryn Immonen e Sara Pinchelli stanno preparano la mini-serie Pixie, che vi assicuro è fantastica. Dopodiché, in generale, mi piacerebbe vedere più donne in questo lavoro, anche se penso che Marvel possa vantarsi di non averle mai trascurate.”
Dunque una chiara risposta a un articolo comparso su Savage Critic e ripreso da vari siti specializzati, in cui si citano alcune tappe fondamentali della storia Marvel, ponendoli sotto una luce non proprio positiva: "L'ansia della castrazione maschile - si legge - è stato uno dei temi ricorrenti dei grandi eventi Marvel. Per esempio Civil War, la guerra intestina fra supereroi, è scoppiata nel momento in cui Capitan America si rifiuta di prendere gli ordini da una donna, Maria Hill. Alla fine Iron Man trionfa, ma il fumetto prosegue, per la verità in modo piuttosto bizzarro, con una scena in cui viene ristabilito l'ordine patriarcale: Maria Hill è costretta a portare il caffé al vincitore Iron Man".
L'articolo è riportato fra le risorse in rete. Voi che ne pensate?
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