Torna in libreria un nome conosciuto fra i lettori di fantascienza, quello di Ayerdhal, lo scrittore francese molto noto nel suo paese mentre in Italia, stranamente, i suoi lavori hanno avuto poche traduzioni. In questi giorni la Editrice Nord ha pubblicato Domani, un’oasi (Demain, une oasis, 2006), romanzo sospeso tra fantascienza e thriller, dove si racconta di un mondo che non vuole arrendersi al suo inevitabile destino.
Di questo autore in un recente passato è stato pubblicato il notevole romanzo Trasparenze (Ponte alle Grazie – 2005), il romanzo Stelle morenti scritto in collaborazione con Jean-Claude Dunyach e infine un racconto dal titolo Terra nostra pubblicato sull’Urania Speciale n. 18. Molto poco per un autore che in patria ha vinto il Prix Tour Eiffel nel 1999 e due volte il Grand Prix de l’Imaginaire. Nei suoi romanzi, molto spesso l’autore affronta temi inerenti l’ecologia, il sottosviluppo e l’ingegneria genetica.
L’autore. Il suo nome è Marc Soulier, ma lui, come ha affermato in varie interviste, desidera essere conosciuto solo con il nome Ayerdhal. È nato a Lione nel 1959. È considerato uno degli scrittori più originali e autorevoli nel panorama letterario francese. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Prix Ozone, il Prix Tour Eiffel e per ben due volte il Grand Prix de l’Imaginaire.
La quarta di copertina. Ha quarant’anni e lavora a Ginevra per la Comunità Europea. È un medico, ma non ha mai esercitato: in realtà è un burocrate ben pagato senza prospettive di carriera. Poi, una sera, la sua vita cambia radicalmente. Mentre sta tornando a casa, la sua auto viene bloccata, due uomini armati gli intimano di uscire, lo drogano e lo chiudono nel portabagagli di una limousine nera. Il tempo si ferma, sprazzi di coscienza in una cantina buia, sedativi, sonno, incubi... Quando riprende i sensi, l'uomo si ritrova in un minuscolo agglomerato di capanne e grotte da qualche parte in Africa e, senza spiegazioni, gli viene ordinato di unirsi agli altri medici che assistono i malati del villaggio. Disorientato e rassegnato a una sorte che non riesce a capire, l'uomo comincia così un lavoro massacrante e tuttavia inutile, a causa della carenza di strutture e medicinali adeguati. Eppure, a poco a poco, in lui si fanno strada domande inquietanti: e se i suoi rapitori incarnassero l'ultima, flebile speranza di salvezza per un'umanità sull'orlo del collasso? E se la loro missione — irrealizzabile ma necessaria — fosse creare un'oasi di pace e di prosperità per tutti coloro che non si piegano all'egoismo dei Paesi industrializzati?
Ayerdhal, Domani, un’oasi (Demain, une oasis, 2006)
Traduzione Claudia Lionetti, Editrice Nord, collana Narrativa 381, pag. 212, euro 16,60
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