Il Premio mette in evidenza la fantascienza italiana - Intervista con Giuseppe Lippi

Nella collana Epix potrebbero trovare spazio alcuni finalisti del premio,

ovviamente se sono in qualche modo compatibili con la linea editoriale della collana?

Tutto può essere, ma per il momento Epix è attestata sull’horror-fantasy, non sulla sf.

Al di là di ciò che è scritto nel bando, quali caratteristiche generali deve avere un romanzo per poter legittimamente aspirare ad entrare quantomeno tra i finalisti?

Buona scrittura, scorrevole e professionale. Buoni dialoghi e una trama coerente: magari non originalissima ma ben architettata.

Per finire, cosa vi ha intrigato del romanzo dell’ultimo vincitore, Francesco Verso?

In Verso c’è soprattutto una gran voglia di fare, di menare le mani: scrive senza orpelli, sa dove vuole andare a parare e ha una certa carica aggressiva che, dato l’argomento che ha scelto, non guasta affatto. Come direbbe Dario Tonani, sa come condire un ottimo hamburger. Questo ci ha interessati fin dal primo colpo d’occhio, o, se preferisce, fin dal primo morso.