Domanda d’obbligo: come e quando ti sei avvicinata a questo genere?
Come lettrice, ho letto alcuni classici da ragazzina, Asimov, Clarke, Heinlein, ma non ho mai pensato di stare leggendo qualcosa di diverso dagli altri libri. Un onnivoro letterario divora qualunque cosa, purché abbia buon sapore. Come scrittrice non te lo saprei dire. Ho scritto e quello che usciva dalla penna era di genere fantascientifico.
Che rapporto hai con la fantascienza cinematografica e televisiva?
È una storia d’amore condita di molte delusioni. Di recente ho apprezzato le atmosfere di Torchwood-Children of earth, davvero inquietanti. Ho seguito con passione X-Files ma sono rimasta insoddisfatta dalla conclusione. Sulla fantascienza cinematografica degli ultimi anni… ho difficoltà a trovare un buon film. Mi è piaciuto molto Un oscuro scrutare di Linklater, peccato non averlo potuto vedere sul grande schermo. La sala cinematografica è ancora il miglior posto in cui sperimentare la realtà virtuale.
Qual è a tuo avviso la strada che dovrebbe percorrere la fantascienza italiana?
Ti rispondo con un paradosso: smetterla di essere fantascienza. Voglio dire smettere di sentirsi la cenerentola delle lettere, la parente povera, perché in realtà è ricca, ricchissima, tanto da donare le sue idee agli asfittici romanzi moderni.
Che consigli daresti a un giovane autore di fantascienza che si avvicina al mondo dei premi letterari?
I premi letterari sono un’opportunità preziosa per gli scrittori: ci si mette alla prova, si fa esperienza e magari si ottiene qualche riconoscimento. Non ci sono molti altri modi di farsi conoscere.
Hai dichiarato che fra i tuoi progetti c’è quello di rimettere mano al tuo primo romanzo di fantascienza che non ebbe fortuna al premio Urania. A che punto sei?
Punto zero. L’ho riletto, ho capito che dovrei riscriverlo del tutto, farne un’altra cosa, e in questo momento non ne ho voglia. Mi piace guardare al futuro (l’avresti detto?) e riesco a dare importanza soltanto alle nuove idee, a quello che devo ancora scrivere.
Altri progetti futuri?
Finire il romanzo che sto scrivendo e iniziarne uno di cui sto raccogliendo le idee. Argomento: il tempo. Anzi, meglio, come le nostre emozioni determinano il nostro tempo.
Grazie mille per la tua disponibilità, Clelia. Speriamo di ritrovarci presto insieme su queste pagine con un “in bocca al lupo!” per tutti i tuoi progetti.
Grazie a te per l’intervista.
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