Le case del futuro saranno senza fili. Già oggi molti fanno viaggiare i dati in wireless fra le mura casalinghe, presto però l'elettricità stessa potrebbe non necessitare più degli antiestetici cavi neri di gomma che tutti conosciamo. È infatti di pochi giorni fa la notizia che Sony ha messo a punto un sistema di alimentazione wireless in grado di trasferire energia elettrica da cento volt a cinquanta centimetri di distanza: è stato alimentato con successo un televisore LCD da ventidue pollici.
Com'è possibile? Attraverso la risonanza magnetica, grazie alla quale l'energia elettromagnetica viene trasferita solo a dispositivi di ricezione che condividono le stesse frequenze della sorgente. Ciò permette di ottenere due risultati: efficienza nel trasferimento energetico, assenza di fenomeni di surriscaldamento di oggetti metallici eventualmente posti fra i due poli. In pratica, l'alimentatore innesta una bobina a cavi rettangolare che genera un campo magnetico. Basta avvicinare una seconda bobina per generare un fenomeno di induzione di corrente e trasferire l'elettricità. Attraverso speciali relé passivi, la distanza fra i due poli può arrivare fino a ottanta centimetri. Attualmente l'efficienza del sistema si attesta all'80%, non un livello eccelso, se si pensa che un quinto dell'energia viene dispersa.
C'è dunque molto lavoro da fare, ma non è l'unico pensiero della Sony. C'è di mezzo anche la concorrenza di giganti come Intel. La corsa è serrata e, entro diciotto mesi, si potrebbero avere i primi lanci sul mercato. Lavora su queste tempistiche anche un altro protagonista del settore, ovvero Witricity, startup del Massachusetts Institute of Technology, che già quest'estate ha messo in mostra la sua tecnologia per l'elettricità wireless, come si può vedere nel video tratto dal sito TED - Ideas worth spreading. Eric Giler, amministratore della società, ha ricaricato senza fili televisioni e cellulari. “Sul mercato circolano quaranta miliardi di batterie usa e getta all'anno. Queste distribuiscono energia a una distanza di pochi centimetri o al massimo pochi metri da dove sarebbe disponibile energia a bassissimo costo, ovvero la presa elettrica.”
Il sistema Witricity si basa ancora una volta sulle onde elettromagnetiche a bassa frequenza e sfrutta due bobine sintonizzate sulla stessa frequenza: la prima attaccata alla presa elettrica, la seconda incorporata nell'oggetto da ricaricare. “Un sistema simile – conclude Giler – potrebbe essere impiegato praticamente ovunque. Immaginate per esempio se nel momento in cui entraste nel garage la macchina iniziasse da subito a ricaricarsi. I limiti sono solo nella nostra immaginazione, anche se devo dire che si va dal sublime al ridicolo. Sono già stato contattato da una società che mi ha proposto una ciottola per cani riscaldata a distanza.”
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