Siamo nell’anno 2254. Capitan video è uno scienziato ed inventore di fama mondiale che

ha il compito di preservare la pace e la giustizia sulla terra come nell’universo. Può contare sul suo giovane assistente e su una vasta rete di video ranger sparsi per il mondo. Ha a disposizione anche una potente astronave, che all’inizio si chiama X-9 e che poi cambia nome in Galaxy II, con la quale può raggiungere qualsiasi parte dell’Universo. Inoltre, Capitan Video è un brillante inventore e molti degli strumenti che inventa sono poi utilizzati per combattere contro i criminali, come ad esempio una macchina a raggi X per vedere attraverso i muri, o il Discatron, una sorta di televisore portatile usato per comunicare. O altre ancora dal nome altisonante, come lo “Scillometro ottico”.Tra i cattivi quello che è rimasto nel cuore del pubblico di allora, e che per questo è stato il più ricorrente nella serie, è lo scienziato pazzo Dr. Pauli (originariamente interpretato da Bram Nossem, sostituito poi da Hal Conklin perché non riusciva a sostenere i ritmi produttivi del programma).

Ma sulla sua strada, Capitan video ha incontrato altri personaggi, come il goffo McGee, (interpretato da Arnold Stang), l’inetto marziano Norgola (interpretato da Ernest Borgnine), che ha trasformato l'energia del sole in forze magnetiche, e il primo robot della storia della televisione – anche questo un piccolo record per lo show - Tobor ( “robot” scritto al contrario), interpretato da Dave Ballard. Quando altri show simili cominciarono a fargli concorrenza, Capitan Video iniziò a viaggiare per l’Universo, a bordo della sua astronave, sotto gli auspici del Consiglio interplanetario dell'Alleanza Solare.Le trame erano abbastanza banali, essendo il prodotto televisivo rivolto ad un pubblico squisitamente molto giovane. Non solo è molto netta la differenza tra ciò che è buono e ciò che è cattivo (scienza, eroi e cattivi, etc.), ma addirittura il linguaggio usato e i dialoghi erano privi di parole forti. Non bisogna dimenticare che siamo comunque agli albori della televisione e come tale si era molto attenti al target a cui si rivolgevano i programmi e, in generale, la televisione era ancora alla ricerca di una sua missione precisa e nell’attesa aveva assunto una funzione puramente pedagogica. A tal proposito va sottolineato che davanti al senatore del Congresso americano, Estes Kefauver, che faceva parte della sottocommissione che doveva indagare su possibili connessioni tra la televisione e la delinquenza giovanile, l’attore Al Hodge, che era diventato Capitan Video nel 1951, dichiarò che non aveva mai pronunciato nel programma la parola “kill”.

Nonostante le trame fossero banali, pochi forse sanno che Capitan Video detiene anche un primato che riguarda direttamente la fantascienza letteraria: è la prima serie che pesca a piene mani dai racconti dei migliori scrittori di fantascienza dell’epoca.

Prima di Rod Serling, che per il suo Ai Confini della Realtà reclutò scrittori come Richard Matheson e Jerry Sohl; prima di Star Trek di Gene Roddenberry, che vide il coinvolgimento di autori del calibro di Theodore Sturgeon e Harlan Ellison, fu questo programma per bambini ad individuare nelle storie fantascientifiche dell’epoca possibili trame per il programma, divulgando – seppur fra due enormi parentesi tonde - la science fiction letteraria di quel tempo. I nomi degli scrittori? Isaac Asimov, James Blish, Arthur C. Clarke, Cyril M. Kornbluth, Walter M. Miller Jr., Damon Knight e Robert Sheckley. E questi sono solo quelli noti, ma chissà quanti altri sono stati coinvolti nel progetto.

Purtroppo, come abbiamo detto prima, della serie non restano che pochissimi episodi, si calcola circa una decina. E con la perdita degli episodi si è persa anche i crediti delle storie. Per cui, per molti scrittori non si conosce neanche il titolo dell’episodio a cui ha partecipato come “Series Writing”, che più o meno equivale al nostro autore del soggetto.

Uno dei pochi titoli sopravvissuti è Io, Tobor (2 November 1953) – con il robot cattivo di cui parlavamo sopra – che ha come credito per il soggetto Isaac Asimov. Il robot gigante Tobor è controllato da una giovane ragazza che è determinata a usare uno dei dispositivi tecnologici dei Video Rangers per scopi non proprio benevoli.