Anche la storia, i personaggi e le situazioni sono cambiate. Là dove il romanzo vedeva come protagonisti gli scienziati e le loro vicissitudini scientifiche oltre che personali, il telefilm si presenta come un classico del genere investigativo: dopo il blackout che sconvolge il mondo, e durante il quale sono accaduti numerosi incidenti e devastazioni, l’agente dell’FBI Mark Benford riceve l’incarico di occuparsi del Mosaic Collective, ovvero di un immenso database che raccoglie i frammenti di futuro visti da ogni testimone nel tentativo di costruire un quadro d’insieme. Nel frattempo deve occuparsi anche del proprio futuro, nel quale è alcolizzato, divorziato, in preda a crisi ossessive e inseguito da un misterioso serial killer. Il cast vede la presenza di Joseph Fiennes (Elizabeth, Shakespeare in love, Il nemico alle porte) nei panni del protagonista, e un buon numero di altri attori interessanti tra cui John Cho (Star Trek), Sonia Walger (Lost, Terminator: The Sarah Condor Chronicles), Dominic Monaghan (Lost). L’ABC punta molto su questo serial, e il massiccio risultato di ascolto del pilot appena andato in onda può considerarsi una scommessa vinta.
Da segnalare che in occasione del lancio della serie è stato messo in linea un sito web che riproduce il Progetto Mosaico (http://www.themosaiccollective.com). Il sito è molto ben realizzato, ricco di filmati e informazioni e rende pienamente l’atmosfera di incertezza e sgomento riguardo a un fenomeno ritenuto da tutti impossibile fino al giorno prima.
FlashForward rischia di essere il nuovo Lost per i prossimi anni, solo spostato su scala planetaria. L’incertezza del futuro, che ognuno avverte soprattutto in periodi di crisi come questo, non viene affatto mitigata dalla conoscenza dello stesso, anzi. Per qualcuno in fondo al tunnel ci sarà il buio, per altri la luce, ma per molti ci sarà solo l’inizio di un altro tunnel; e un nuovo giorno da cominciare.
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