Echo viene trasformata di volta in volta in fidanzata perdutamente innamorata, in dominatrix altamente specializzata, in moglie morta in un incidente stradale prima di poterle mostrare la nuova casa, in compagna per una notte a cui regalare una moto di grossa cilindrata, in pratica una prostituta d'alto bordo che non solo viene pagata per quello che fa ma viene anche programmata per credere di amare la persona che la paga. Come dice Adele DeWitt “un attivo non mente e non finge”. Echo è la realizzazione di tutti i sogni maschili, la donna sempre disponibile e programmata per desiderare di esserlo, un corpo splendidamente decorato per apparire sexy e irresistibile, una mente vuota che il giorno dopo non ricorderà nulla e quindi tiene lontani dalla trappola di qualsiasi impegno sentimentale e di una vita familiare monogamica. Non è un caso che i clienti della Dollhouse siano tutti uomini e la direttrice della casa somigli più alla tenutaria di un bordello. In questi prmi episodi Echo è un semplice oggetto sessuale per i suoi clienti, anche per il pubblico maschile che guarda la serie ha un ruolo passivo e in questo rispecchia il ruolo che hanno le donne nella società contemporanea dove il prototipo femminile più ricercato è quello della “bella pupa senza cervello ma sempre disponibile” mentre se rifiuti le avance di un uomo sei una “brutta str*&%@”.
Queste Doll sono più vicine alla realtà di quanto si possa immaginare. Vedere queste donne programmate per essere sempre disponibili sessualmente fa venire i brividi, perché viene negata loro qualsiasi possibilità di rifiutare il rapporto: ma un rapporto sessuale avuto in queste condizioni può ancora chiamarsi così o non è piuttosto uno stupro dato che il soggetto femminile non è in grado di giudicare, di decidere, di scegliere? È come un rapporto tra un pedofilo e una minorenne.
La produzione per fortuna è cosciente di affrontare temi molto delicati e loro stessi spingono il pubblico a riflettere attraverso alcuni personaggi, primo fra tutti Boyd Langton, l'assistente di Echo, che dà voce spesso ai dubbi, al senso di colpa e al disgusto per come vengono sfruttate le Doll, Boyd in pratica si pone quelle domande morali che Caroline/Echo non si è posta al momento di firmare il contratto e che ora non è più in grado di porsi, è lui ormai la sua coscienza e anche quella del pubblico. Con lui un altro paladino della libertà di scelta è l'agente dell'FBI Paul Ballard, che crede talmente tanto nei propri principi da anteporli alla carriera fino al sacrificio della sua felicità personale pur di proteggere una Doll di cui si è innamorato. Infine per rendere ancora più esplicito il problema e spingere il pubblico a riflettere sul concetto di rapporto consensuale e di capacità di giudizio, la produzione ha inserito anche una sotto-trama in cui Sierra viene sistematicamente stuprata dal suo assistente.
Molto catartico il momento in cui il suo stupratore viene ucciso da una Doll dormiente, ma ci rimane l'amaro in bocca nel vedere come Sierra, pur ripetutamente ripulita di ogni ricordo, sia rimasta profondamente traumatizzata, in fondo ha ragione Echo quando dice che “anche se fai tabula rasa, qualcosa rimane sempre sotto”.
L'altra metà delle missioni in cui è coinvolta Echo richiede invece di essere trasformata in una donna dalle capacità eccezionali: è un negoziatore in un caso di rapimento, un'esperta di casseforti in grado di aprire qualsiasi cosa, una guardia del corpo dalle eccezionali doti di lottatrice che tiene testa a qualsiasi avversario, dallo stalker psicopatico all'agente dell'FBI Ballard. Purtroppo però quando Echo viene programmata per essere una donna forte le viene inserito sempre un handicap, per esempio la negoziatrice è miope e soffre d'asma, la scassinatrice viene svuotata a distanza da Alpha (la nemesi della serie) e quindi è incapace di portare a termine la missione, addirittura durante un ingaggio viene mandata come infiltrata “non vedente” in una setta!
Anche in questo caso la produzione si dimostra cosciente del problema e fa esprimere a Boyd dei dubbi sull'utilità di inserire nella programmazione degli handicap che potrebbero mettere a rischio il successo dell'intera missione oltre alla vita stessa della Doll. Il giovane scienziato Topher Brink gli risponde che gli handicap vengono usati dalle persone eccezionali come spinta per eccellere e superare se stessi malgrado tutto, ma Boyd non è convinto e a dir la verità neanche noi. Si tratta di un trucco che serve a ridimensionare la forza di un personaggio: quando una donna è troppo forte nel corpo e nello spirito, le vengono attribuiti degli handicap che la rendono vulnerabile e quindi più accettabile a un pubblico soprattutto maschile che è abituato a identificare la femminilità con la debolezza e a vedere le donne come vittime potenziali. Oltre agli handicap, un tratto caratteristico dei personaggi femminili di questa serie è l'origine artificiale della forza e delle abilità che utilizzano negli ingaggi. La fonte di queste abilità non è insita nel personaggio ma è esterna, in realtà sono le abilità di qualcun altro che vengono impiantate temporaneamente, quindi Echo è una portatrice involontaria, è forte e ha potere malgrado se stessa, è come un guscio vuoto che ogni volta viene riempito con qualcosa di diverso.
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