Dovette tornare indietro. Non c’era traccia umana. Nessuno a cui chiedere spiegazioni. Non sapeva nemmeno a chi rivolgersi per fare rifornimento di metano, il combustibile utilizzato per il suo veicolo. Per fortuna che un’ora prima, previdentemente, aveva nuovamente fatto il pieno. Sulla strada vide a un certo punto un essere vivente a sei zampe, alto quanto un cane, denutrito. “Un’altra mutazione” pensò. Si impietosì. Fermò la vettura. Preparò rapidamente una ciotola dove svuotò due scatolette di carne. In un’altra versò dell’acqua. Scese dall’auto e le lasciò per terra. Il timore che l’animale affamato potesse azzannarlo era giustificato. Rapidamente salì a bordo. Ripartì, sollevando molta polvere.Guardò nello specchietto retrovisore e notò con soddisfazione che l’animale stava approfittando del cibo fornito. Gli aveva allungato la vita forse solo di qualche giorno.
Percorse svariate miglia, forse più di cento, prima di giungere ad uno degli ingressi. Il navigatore nell’auto non era molto aggiornato, quindi per nulla di aiuto. Chissà se sarebbe riuscito a tornare indietro. Si sarebbe posto questo problema in seguito. Era inutile pensarci adesso.
Accostò l’auto ad un lato delle mura. Un pesante portone di ferro, alto quanto le fortificazioni circostanti, lo sovrastava. Era fiancheggiato da due torri dove in cima intravide due individui in possesso di armi superate, ma sempre efficacissime: capaci di ammazzare un uomo anche a grande distanza.
– Ehi di lassù! Mi sentite? – Gridò scendendo dal veicolo.
La testa di uno di questi si allungò a dismisura, facendolo balzare all’indietro. Si fermò di fronte a lui.
– Cosa ti occorre uomo? Cosa ti spinge in questo territorio maledetto? Non sai che è zona mutante? – Ringhiò.
– Cerco il vostro capo. Voglio concludere un affare con lui.
– Il nostro paese è vasto. Per parlare con Sandog hai ancora molta strada da percorrere. Che affare vuoi concludere con lui?
– Preferirei discuterne in privato – obiettò.
– Prima di fare entrare un qualsiasi straniero ho bisogno di più informazioni. Potresti anche essere armato.
– Lo sono, infatti – replicò.
Il mutante fraintese.
– Sei venuto a vendere armi? Allora sarai sicuramente ben accetto.
– No, non sono armi quelle che ho con me – rispose – è ben altro tipo di mercanzia.
– Quindi? – Il lungo collo si spinse in avanti per sbirciare nell’abitacolo del veicolo.
– Non è proprio possibile entrare senza rivelare l’oggetto della contrattazione? – Era prossimo alla resa. Non voleva attendere oltre.
– Io sono il responsabile. Nessuno entra senza il mio benestare e nessuno esce se non mi è stata data apposita autorizzazione.
Decise di non insistere e gli rivelò di cosa si trattava. Niente di particolarmente segreto, d’altronde: voleva vendere degli accumulatori di energia solare.
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