Tornò dopo circa un’ora e riferì loro che Sandog avrebbe potuto riceverli il giorno seguente. Nel frattempo li avrebbe accompagnati agli alloggi. Notò lo sguardo contrariato, ma non gli importava.

Mentre si accingeva ad andare, sorrise.

Finalmente stanotte avrebbe cenato. 

 

Henry si sorprese della facilità con la quale riuscì a superare le alte porte dello stato mutante. L’uomo dal lungo collo gli restituì il suo laser e si complimentò con lui per il cuore e il coraggio mostrati.

Mentre tornava a casa, rifletteva sul fatto che questo era stato un affare a perdere. Ciò nonostante non ne era infastidito e questa sensazione lo sorprese. Non era da lui.

Accese il convertitore musicale e beccò una canzone rock molto in voga. Ne fu felice. Cominciò a cantare a squarciagola.

Improvvisamente zittì. Forse solamente in quel momento si capacitò del rischio corso e di aver avuta salva la vita per miracolo.

L’auto sussultò superando un’alta zolla di terra.

“Tutto sommato” pensò “ ne era valsa la pena”.