"Ciò che mi interessa in questa storia è che non si tratta di un film di fantascienza vero e proprio, quanto di un dramma psicologico ambientato nello spazio." Con queste parole, pronunciate a mo' di chiarimento, Steven Soderbergh ha annunciato a "Film Threat Magazine" il suo corrente impegno: la stesura della sceneggiatura per un nuovo Solaris da presentare a James Cameron, che ne sarà il produttore.
Il film originale, diretto da Andrej Tarkovsky nel 1972, era a sua volta tratto dalla novella omonima del 1961 di Stanislaw Lern. La storia riguardava essenzialmente le indagini di uno psicologo circa la misteriosa scomparsa di tre scienziati su una base orbitale e l'incontro con un'intelligenza aliena e i suoi misteriosi poteri.
"Sono interessato al genere fantascientifico - chiarisce ulteriormente il regista di Erin Brokovich e di Traffic - ma solo nel suo aspetto concettuale. Ritengo che i veri film di fantascienza oggi siano rari, si produce per lo più azione ed effetti speciali mascherati da fantascienza. Quanto ho proposto la cosa alla casa di produzione di James Cameron, ho spiegato che la mia idea era qualcosa a metà tra 2001: Odissea nello spazio e Ultimo tango a Parigi. L'idea li ha convinti e così è iniziata l'avventura, un soggetto cui davvero volevo lavorare da lungo tempo".
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