La vita, la morte e tutto il resto

Icone neuroniche sulle autostrade spinali. Bandiere stracciate in campi di concentramento. Piramidi che si disfano sotto la forza del vento. Argilla secca sbriciolata tra le dita. Cristalli trasversali nello spazio tempo. Lagune tropicali che annegano in fiumi incandescenti. Sorrisi astuti di donne gentili. Catastrofi planetarie sotto forma di pulsioni erotiche. Sessualità sommersa in cumuli di lamiere contorte. Elizabeth Taylor e John Fitzgerald Kennedy stretti in un amplesso iconografico. Torri di cemento deviate da istinti ancestrali. Isole di cemento che risvegliano libertà assopite. Sirene di cocaina sui bordi di lussuose piscine. Follia controllata in salsa di alta tecnologia. Cospirazioni autonome in nome di dignità esistenziali. È tutto un gioco da bambini, là nel paradiso del diavolo. Tumori ossei sacrificati in protesi di cemento e rapidi scatti di immagini pornografiche. L’orlo della civiltà costituito da sottili scariche elettromagnetiche. La spirale dello spaziotempo richiusa in sé stessa come un DNA di origine cosmica. L’era dei miracoli: non ancora conclusa.