Hugh Jackman, ormai identificato da molti come il solo e unico Wolverine cinematografico, si è lasciato andare in un'intervista per MTV ad alcune considerazioni su quello che potremmo aspettarci da un eventuale secondo film sul mutante canadese. La parola d'ordine è Giappone: un'ambientazione che l'attore avrebbe voluto esplorare già dai tempi di X-Men 2.
Il confronto fra il carattere anarchico di Wolverine e le tradizioni vecchie di millenni del Sol Levante sembra interessare particolarmente Jackman, che ci prospetta l'artigliato mutante obbligato a venir a patti con la sua natura selvaggia mentre tenta di capire una cultura per lui aliena e ricca di contraddizioni. Non mancheranno scontri all'ultimo sangue con ninja e samurai, in cui Wolverine rimarrà sorpreso di constatare che comuni umani possono riuscire a tenergli testa solo con la loro volontà inflessibile e l'addestramento. Se poi cercate la storia d'amore, ecco comparire intrighi e seduzioni attorno alla figura di Mariko, nei fumetti già moglie del mutante. La presenza di oscure trame che portano alla Yakuza sembra chiudere il cerchio di quanto Hugh Jackman vorrebbe inserire nel film per sentirsi soddisfatto.
Molta carne al fuoco insomma e una sceneggiatura apparentemente ispirata alla prima opera sul famoso mutante di Chris Claremont e Frank Miller ambientata in oriente. Un piccolo gioiello che difficilmente potrebbe esser duplicato per il grande schermo, soprattutto pensando a quanto abbiamo visto in questo primo film sulle origini del personaggio. Sperando in un cambio radicale di rotta o di sceneggiatura/regia, non ci resta che attendere di vedere il risultato.
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