Tornando a Dragon Ball e al periodo in cui veniva trasmessa su Junior Tv (fine anni Ottanta/inizio anni Novanta), va detto che, nonostante i buoni elementi sopra citati di quella

Insomma questo “Goku” ha le idee ben chiare sulle ragazze e su cosa fare con esse, al punto che riesce ben presto a catturare l’interesse di Chichi, liberandosi, grazie alle arti marziali insegnategli dal nonno (qui vivo e vegeto, ma dotato di pessimi gusti culinari), dei bulletti che lo perseguitano (più che Dragon Ball, qui Wong sembra rifarsi a Karate Kid…). Nel delirante proseguo delle vicende, entra in scena il Mago Piccolo (nonostante un buon trucco del viso, il personaggio appare però privo di mordente e originalità, venendo caratterizzato in modo banale, come uno dei tanti villain presenti in film e telefilm avventurosi per adolescenti) che uccide il nonno di Goku. Il ragazzo, sconvolto, fa la conoscenza di Bulma (qui resa fin troppo “seria” e combattiva, privandola di quella malizia e dell’ingenuo interesse per i bei ragazzi che la caratterizzano all’inizio dell’anime) con la quale parte alla ricerca delle sfere del Drago. A loro si unisce successivamente il maestro Muten, qui interpretato da Chow Yun Fat, attore cinese un tempo noto per i ruoli drammatici e tragici interpretati in film “made in Hong Kong” come A Better Tomorrow e The Killer di John Woo, ma che ormai da tempo e salvo rare eccezioni, viene prevalentemente coinvolto in film americani di scarsa qualità. Inutile dire che il suo Muten (a parte un paio di brevi momenti in cui viene suggerito il maniacale interesse del personaggio per le belle donne) ha ben poco a che vedere col ben più divertente, malizioso e memorabile personaggio della storia originale.
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