Immaginate che diventi realtà il più classico degli stereotipi della fantascienza: un alieno atterra sul nostro pianeta, nei pressi di Fiuggi, una bella città del paese che tutti chiamano bel, ma che in realtà si chiama Italia.
L’alieno è atterrato davanti a un noto albergo e, prese le sembianze di un essere umano, decide di entrare, anche per capire chi è la popolazione di quello strano pianeta grigio (si, ovviamente la Terra è grigia e non più verde perché l’uomo l’ha ridotta in uno stato pietoso).
La prima cosa che l’alieno nota è che l’edificio sembra animato di vita propria. In realtà, il malcapitato ometto (!) verde è capitato (da cui il mal) in una convention italiana di fantascienza e scopre che, secondo la misurazione del tempo locale, è l’anno 2128.
Il nostro amico si infila tra i presenti e ne ascolta le conversazioni, anche grazie ad un traduttore universale e all’aiuto della più recente edizione dellla Guida Galattica, che da tempo ha certificato l’esistenza di quel pianeta.
Un primo gruppo sembra che parli di una strana forma d’arte chiamata fantascienza e ne discute la definizione. “Che cos’è oggi la fantascienza?” – chiede uno della compagnia agli altri tre attoniti spettatori. Il silenzio cala fra gli astanti, la questione sembra essere fonte di molte preoccupazioni e di difficile soluzione. Qualcuno prova a rispondere, ma viene istantaneamente fulminato da tutti gli altri. L’alieno ne ricava una strana sensazione, come se fosse in atto una sorta di complotto che impedisce a tutti di dar soluzione alla faccenda, pur non disegnando lunghe e copiose chiacchierate in merito.
L’alieno si allontana e si inserisce in un nuovo dibattito, questa volta di natura più squisitamente locale, che si può così sintetizzare: esiste la fantascienza italiana?
La questione appare cavillosa e alcuni critici parlano di possibili origini intorno all’anno 2009, altri fanno risalire la sua nascita ad almeno alcuni decenni prima. Ad un certo punto, però, la discussione per l’alieno si fa interessante perché si comincia a parlare di un possibile disco volante atterrato a Lucca, sempre in Italia, dove pare che due noti alieni abbiano preso le sembianze di due famosi scrittori e la cura della più importante collana di fantascienza del Paese. Ebbene, i due – nonostante innumerevoli avvistamenti – pare che abbiano sempre negato l’evidente, è cioè che un disco volante possa atterrare a Lucca.
L’alieno si tranquillizza, tanto lui ha parcheggiato ad Anagni, vicino Fiuggi, ed in aperta campagna. Quindi non parlano di lui.
Si muove tra le varie stanze dell’edificio e passa in rassegna alcune sale. In una di queste, molto grande, pare ci sia la conferenza di un ospite, un noto attore, che sta raccontando i retroscena della serie televisiva a cui ha partecipato e che si intitola: “Star Trek – Non sappiamo dove andare, ma ci abbiamo fatto lo stesso un telefilm”. A quanto pare un cult per i telespettatori di tutto il pianeta.
In un’altra saletta, vi è consumato uno strano rito: alcuni dei presenti passeggiano intorno a vari tavoli dove sopra vi sono appoggiati quelli che la Guida Galattica definisce “libri”. Pare che siano delle vere e proprie reliquie, tanto che i presenti prima li osservano a lungo, poi li palpeggiano in modo strano e, infine, pare che tirino fuori svariati crediti galattici, ossia quelli che qui chiamano soldi, per potersi accaparrare il primo numero stampato della rivista chiamata Delos, a cui la Guida Galattica ha dato ben cinque stelle su cinque, ritenendola una delle riviste più importanti e belle del pianeta.
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