Terry Nation, creatore della serie I Sopravvissuti
Terry Nation, creatore della serie I Sopravvissuti
La prima con cui facciamo conoscenza è Abby Grant. Appartenente alla ricca borghesia britannica, colta e raffinata, è abituata a vivere negli agi della propria villa di un piccolo centro alla periferia londinese. La buia catastrofe che si abbatte sul mondo le permette di rivelare il suo lato di donna volitiva e determinata, a lungo assopito nel ruolo di moglie e madre esemplare. Nei rapporti con gli altri superstiti, nell’ostinata ricerca del figlio Peter dettata dalla convinzione che sia scampato al massacro, nell’impegno che profonde nel tenere a galla i superstiti che man mano incontra e a fondare una comunità basata sul lavoro e sul rispetto, Abby dimostra tutte le proprie doti di leader naturale. In questo senso rappresenta il lato forte della comunità, quello che si rimbocca le maniche, che non si perde d’animo, che è determinato a raggiungere i propri obiettivi senza però dimenticare i principi e, soprattutto, in un’epoca in cui sarebbe facile lasciarsi andare, senza dimenticare la propria umanità, consapevole che solo restando “civili” la civiltà ha qualche speranza di continuare. Tutto questo viene reso in modo splendido dal fisico asciutto e dai corti capelli rossi di Carolyn Seymour, attrice metà russa e metà irlandese che imprime al personaggio di Abby la giusta carica nervosa e determinata. La Seymour viene da piccole esperienze televisive e cinematografiche, e trova in I Sopravvissuti il primo ruolo che le dà grande notorietà. La stessa notorietà che forse fa avere qualche ripensamento ai dirigenti della BBC sul suo ruolo, considerato troppo forte rispetto a quello degli altri personaggi. Forse è lei stessa a non voler restare imprigionata nel corpo di Abby; fatto sta che dopo la prima serie il personaggio viene cancellato, e questa si rivelerà una delle mosse sbagliate nell’ambito della produzione. La carriera della rossa Carolyn prosegurà comunque dapprima in Inghilterra, con partecipazioni in Spazio 1999, e al cinema in The Bitch. Poi negli USA, dove prende parte a parecchi serial, tra i quali Magnum P.I., Matlock, L.A. Law, Remington Steele, e ad altri progetti fantascientifici tra i quali Babylon 5, Quantum Leap, Star Trek: TNG e Star Trek: Voyager. Negli ultimi anni si è dedicata molto al doppiaggio di videogiochi, tra i quali spiccano quelli appartenenti all’universo di Star Wars.Il secondo personaggio cardine è quello di Jenny Richards. Jenny è una ragazza giovanissima, timida, fragile e impreparata a fronteggiare la sfida del mondo moderno, violento e senza scrupoli. L’irrompere dell’epidemia ce la mostra vagare smarrita nelle campagne, allo sbando esattamente come la società inglese che aveva fatto dell’ordine e della calma il proprio stile di vita. E Jenny rappresenta proprio questo, il senso di smarrimento e di sconfitta, la perdita di ogni certezza e l’assenza di alternative valide. Con il tempo la giovane Richards imparerà, così come tutti gli altri, che la principale risorsa dell’umanità è l’umanità stessa, l’ingegno e l’inventiva di cui ogni essere raziocinante dispone e che, se usate nel modo corretto, può fargli raggiungere grandi risultati. Jenny reagirà alla disperazione con la grinta e l’aggressività, scoprendo di possedere capacità insospettate che le permetteranno di dare un contributo determinante allo sviluppo della piccola comunità in cui si è inserita. La sua relazione con Greg, e la successiva maternità, rappresentano la speranza di rinascita per il genere umano. Per questo personaggio la produzione sceglie il volto tenero e dolce di Lucy Fleming, giovanissima attrice proveniente dalle produzioni per teenagers e da qualche comparsata in telefilm come The Avengers. Anche a lei I Sopravvissuti regalerà un’immensa notorietà. Lucy resterà per tutta la durata della produzione ma non sfrutterà televisivamente la sua fama, preferendo dedicarsi a tempo pieno alla carriera teatrale.