Stranezze di un sistema produttivo dai ritmi esasperati. Se fino a poco tempo fa un marchio di successo finiva per esprimersi su più media, oggi si bruciano i tempi e si punta a presidiare tutti i canali già nella fase embrionale di ideazione. E' ciò che sta accadendo a Blacklight, un videogioco sviluppato dalla Zombie Studios. La particolarità di Blacklight è che sostanzialmente non esiste o, perlomeno, non ancora. Al momento è più che altro un'idea che frulla nella testa dei suoi produttori. Eppure si sa già che prenderà la via del grande schermo e della carta stampa (sotto forma di fumetto), grazie all'accordo siglato fra la Zombie, la Fox Atomic (parte della Fox Filmed Entertainment) e la casa di produzione Union Entertainment.

Per ora si sa poco sul progetto in sé: Blacklight sarà ambientato in un futuro non lontano e avrà come protagonisti i tecno-agenti di una squadra di operazioni speciali per la “pace e la sicurezza”. Loro compito sarà fermare (arrestandolo o uccidendolo) un agente CIA ribelle. Il gioco si avvarrà del consolidato motore grafico Unreal Engine 3 e la sua peculiarità sta nel fatto che si dovranno controllare ben quattro personaggi, con comandi “semplici e intuitivi” nel passaggio dall’uno all’altro. Le loro storie si intersecheranno col procedere della vicenda.

Le prime immagini, anche se sono poco più di concept, ricordano vagamente le ambientazioni urbane dei blasonati marchi Gears of War e Kill Zone, con cui il gioco condividerà il fatto di essere uno sparatutto in prima persona (sebbene Gears of War abbia inaugurato uno stile di gioco in soggettiva del tutto nuovo). La trama del videogioco-film-fumetto è affidata a Jason Dean Hall, sceneggiatore indipendente (in inglese si dice indie) recentemente apprezzato al Sundance Film Festival per Spread con Ashton Kutcher

 

Dunque una nuova forma di produzione parallela, che per ora sembra puntare più a replicarsi su tutti i canali possibili, in una logica quasi di economia di scala finalizzata a ingigantirne il successo (eventuale), più che a sfruttare in forme inedite le sinergie che potrebbero derivare dall’essere presente su canali diversi.

Staremo a vedere, in ogni caso Blacklight, film, fumetto o videogioco, non vedrà la luce prima di due anni.