Il discorso generò reazioni a tutti i livelli della comunità internazionale. Lazarius fu riconosciuto come il protagonista del video, probabilmente grazie ad un decodificatore vocale in grado di annullare la distorsione, o forse perché il segnale inviato ad un nostro contatto fu intercettato. Ad ogni modo, la conseguenza fu che l’identità della Squadra originaria diventò palese all’opinione pubblica. Che un gruppo di prescelti per guidare e sviluppare il Terraforming di Marte avesse osato ergersi a giudice e boia delle nazioni terrestri, era un affronto che non poteva essere accettato. Sebbene in molti dibattiti si considerò positivo un punto di vista che rompeva gli indugi contro una comunità internazionale dominata da pressappochismo e corruzione, commistioni e ipocrisia, sulla Terra non potevano accettare che il tutto andasse al di là di un buon consiglio. E le azioni della squadra, fu sottolineato, terminavano pur sempre con degli assassini.All’interno della stazione lo stupore per la notizia fu relativo. Le vicende terrestri sono vissute ormai da tutti con una certa lontananza e distacco. In realtà la Squadra aveva sempre avuto un largo consenso, tra la maggioranza dei marziani, e quindi tutto si risolse con una serie di dibattiti interni. Alla fine prevalse l’orgoglio per il fatto che una parte della Comunità avesse lasciato alla Madre Terra un’eredità giudicata fondamentalmente positiva.
(…)
Quando aumenta la complessità - che si tratti di un macchinario, di un’organizzazione, di un qualsiasi aspetto dell’attività umana e non solo - le possibilità di varianti impreviste crescono in modo esponenziale. Il futuro diventa così meno determinabile a priori. La legge dell’entropia permea tutto l’Universo e le azioni degli uomini, sulla Terra come su Marte, non ne sono esenti. L’evoluzione della Comunità marziana avrebbe comunque incontrato questa verità, prima o poi, ma gli eventi ce la fecero scoprire molto presto.
La registrazione arrivò a me perché procurata da un mio contatto. Appena l’ebbi sentita, andai velocemente da Lazarius.
“Credo dovresti ascoltare subito questa” gli dissi, entrando nella sua stanza. Inserì la Smart Card nel lettore. L’audio non era molto nitido, ma era già incredibile che qualcuno dei nostri, sulla Terra, fosse stato in grado di registrare un colloquio del Presidente delle Nazioni Unite. Il Movimento di solidarietà a Marte era ormai infiltrato ovunque.
“Un’azione di commando è da escludersi, Generale”, si sentiva nella registrazione. “Domani chiederò una risoluzione al Consiglio. La situazione non è più tollerabile”. La voce di George Allen Bishop era inconfondibile.
“Mi permetto di rammentarle che i movimenti di solidarietà alla Squadra…”, questa voce era molto vicina al microfono, forse era il nostro uomo, ma fu interrotto perentoriamente da Bishop: “Conosco bene la situazione, non c’è bisogno che me la ricordi lei. Ma ormai non ci sono alternative. Si sono spinti troppo oltre. Appena avuta la risoluzione, cominceremo i preparativi per riappropriarci di Marte”
“Ha valutato tutte le conseguenze, signor Presidente?”, era una voce di donna.
“Certamente. Se qualcuno ha una scelta migliore, che parli”
“Non abbiamo nemmeno iniziato a trattare!”, era ancora la donna.
“Trattare?”, la voce del Presidente denotava che si stava spazientendo.
“Almeno porre delle condizioni… dare un ultimatum…”, sempre la donna.
“Già fatto, ma la risposta è stata negativa” concludeva Bishop. La registrazione s'interrompeva qui.
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