L’esplosione, vista dall’alto, è stata impressionante. Violenta, ma rapida. Il fuoco ardeva per pochi minuti e poi scompariva, certamente per il poco ossigeno presente nell’aria. Non è rimasto nulla. Solo qualche maceria degli edifici distrutti e la Centrale per il Terraforming, risparmiata secondo i piani.Con le telecamere individuai il gruppo dei marziani, radunatosi al limitare di una collina. Avevano osservato la scena dell’esplosione da una distanza di sicurezza. Usai lo zoom. Si muovevano lentamente. Molti stavano vicini, mentre altri si erano isolati, seduti poco distanti. Avrebbero avuto solo poche ore di vita, e lo sapevano…”
DA UN ARTICOLO APPARSO SUL QUOTIDIANO “TIMES”, DUE GIORNI DOPO L’OPERAZIONE “PULIZIA DI MARTE”
“… le comunicazioni con il commando sono terminate improvvisamente nella giornata di ieri, subito dopo il secondo atterraggio della navicella sul suolo marziano. Dopo essere rimasti in orbita per un’intera giornata, il commando delle Nazioni Unite ha deciso di atterrare nuovamente. Non si conoscono le ragioni della scelta. Il risultato è stato in ogni modo disastroso. I contatti si sono interrotti mentre una squadra di sette uomini era in ricognizione e il resto del gruppo attendeva sul Mem…”
DAL RAPPORTO “MARTE, ANNO 2153”, RESO PUBBLICO IN SEGUITO ALLO SCANDALO DEL 2165 E PUBBLICATO IN VERSIONE PARZIALE L’ANNO SUCCESSIVO
“… il giorno seguente abbiamo ricevuto il filmato del gruppo dei superstiti. Sembrava avessero deciso di suicidarsi. Alcuni di loro si toglievano la tuta e stramazzavano al suolo con convulsioni atroci. Rimanevano poi immobili alcuni secondi. Infine avveniva il fatto straordinario. Venivano evidentemente contaminati dal virus presente in dosi massicce nell’atmosfera e cominciava così la trasformazione. Si gonfiavano il ventre in modo abnorme, così come una parte della faccia e della testa. In quei momenti sembravano riprendere vita. Allora anche gli altri del gruppo cominciavano a togliersi le tute. Alcuni sembravano riluttanti. Ma a un certo momento doveva cominciare a scarseggiare l’ossigeno delle tute, perché anche gli ultimi si toglievano lo scafandro…”
“… fu ordinato al commando di tornare sul suolo marziano e cercare di capire dove si fossero nascosti i superstiti contaminati. I preparativi della nuova discesa furono condotti in maniera esemplare sotto la direzione del capitano…”
“… i contatti terminarono bruscamente. Le ultime parole del Capitano Dalton, registrate dal Mem, furono queste: “si sono riuniti dentro la caverna della collina. Vedo molti di loro accasciati negli angoli, sembrano soffrire. Altri invece sembrano stare meglio e si sono radunati al centro. E’ come se stessero parlando tra loro, ma non si sente nulla. Solo il rumore del vento all’esterno, che cresce… Oddio, cos’è questo fischio?” Qui la voce si faceva rotta, come improvvisamente colto da dolore fisico. “… lo sento dentro di me… è come un grido… mi sta dicendo qualcosa… lo sento… è lui, è … Dice… che non torneremo indietro… aaaah”…” L’atroce urlo fece presagire la tragica conclusione”
“… ordinammo al Mem di rientrare, ma non ricevemmo risposta. Salvammo le registrazioni e cercammo di manovrare i comandi da remoto, senza successo. Dalle registrazioni accertammo che avevamo perso anche l’equipaggio del Mem. La causa sembrava essere la stessa descritta dal Capitano Dalton…”
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