Chissà se è una coincidenza. Tessa Dick, ultima delle cinque mogli di Philip K. Dick (sono stati sposati del 1973 al 1977), si è auto-finanziata la pubblicazione di un romanzo intitolato The Owl in the Daylight: Things Are Not As They Appear (presso l'editore on-demand CreateSpace, ma disponibile anche su Amazon). La mossa della Dick anticipa di poco l'uscita dell'omonimo film che racconta la vita dell'autore americano e che avrà Paul Giamatti come protagonista.
In realtà, The Owl in the Daylight è poco più di un'idea (letteralmente il titolo suona come 'il gufo alla luce del giorno', espressione che suggerisce uno spaesamento totale, una situazione di cecità completa). Dick ci stava lavorando nel 1982, poco prima di essere stroncato da un infarto. Non ha avuto tempo di scrivere nemmeno una riga, né di lasciare qualche scritto in merito, fatta eccezione per una lettera mandata al suo editore. Allora perché tutta questa improvvisa attenzione?
Forse perché ciò che è incompiuto facilita il nascere di suggestioni, dalle quali si sviluppano le storie più affascinanti. E le ipotesi più selvagge. Non è un mistero il fatto che Philip Dick amasse parlare a lungo delle sue idee prima di sedersi di fronte a una macchina da scrivere e trasformarle in romanzi. Una dinamica che si è ripetuta probabilmente anche per The owl in the daylight, salvo poi troncarsi all'improvviso per la morte dell'autore.
Sta di fatto che ognuno sembra averci capito quel che voleva. Nel 2000 esce What if Our World is Their Heaven? The Final Conversations of Philip K. Dick, dove Doris Sauter, amica dell'autore, rivela la trama del romanzo. E' la storia di Ed Firmley, un mediocre compositore di colonne sonore per film di fantascienza, che viene 'visitato' da una razza aliena priva di udito (ma dalla vista molto evoluta). Gli alieni sono venuti sulla terra perché la percepiscono come il paradiso e sono intenzionati a gustarsi la pienezza uditiva del nostro mondo. Dopo una serie di eventi, Ed scopre la verità e 'visita' a sua volta gli alieni, vivendo l'esperienza di un paradiso 'visivo', tutto fatto di luci, molto simile alle descrizioni del paradiso della nostra tradizione cattolica occidentale.
E' questa la trama su cui si è ispirata Tessa Dick per il suo romanzo? Niente affatto. Anzi, l'ultima moglie di Dick sostiene di non aver letto il libro della Sauter e di non aver usato le sue idee.
Nella lettera che Dick scrisse al suo editore (in copia all'agente letterario) è invece contenuta tutt'altra trama. La vicenda narra della creazione di un'intelligenza virtuale, il cui scopo è gestire un grande parco giochi del futuro. Il computer prende coscienza e si ribella contro il suo destino 'frivolo', intrappolando il suo inventore (uno scienziato) in una realtà alternativa e costringendolo a un viaggio che, per certi versi, ricorda la Divina Commedia di Dante (che infatti è citata esplicitamente nella lettera come fonte d'ispirazione, insieme al Faust di Goethe).
E' questa la trama da cui ha tratto ispirazione Tessa Dick per il suo romanzo? Niente affatto. Anzi, l'autrice rivela di essere stata in disaccordo con suo marito, perché - secondo lei - era poco credibile che uno scienziato, da solo, riuscisse a creare un sistema così complesso.
Insomma, Tessa si è messa all'opera in prima persona e ha scritto non il romanzo che forse avrebbe voluto scrivere il marito, ma il romanzo che lei ritiene avrebbe dovuto scrivere il marito. Non ci sono molte informazioni sulla trama, se non che è liberamente ispirata alla vita di Philip Dick. Chi fosse curioso, dovrà recuperare il libro su Amazon (a questo link). Si sa però che è già previsto il seguito, ovvero The owl in the twilight. Tessa non ha pubblicato molto altro, se non una biografia del marito. Si è anche prodigata nella correzione delle bozze di Un oscuro scrutare. Forse un pò poco per imbarcarsi in un'impresa simile, ma saranno i posteri a giudicare.
Di certo la vedova Dick non ha mancato di tempismo, visto che è attualmente in fase di produzione un film biografico proprio sull'autore, impersonato da Paul Giamatti. Dovrebbe uscire nel corso del 2009. E, dalle prime indiscrezioni, pare che lo stile tragga ispirazione da Charlie Kaufman, autore di Essere John Malkovich e Se mi lasci ti cancello.
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