Ispirato alla trilogia di romanzi della scrittrice tedesca, Cornelia Funke, Inkheart -  La leggenda di cuore di inchiosto è un film dal grande fascino e dal messaggio importantissimo: i libri portano in altri mondi e non c'è nulla di meglio che la lettura per crescere.

Un tema interessante che tutti gli uomini e le donne di cultura hanno a cuore e che in questo film diventa l'occasione per dare vita ad un fantasy intelligente in cui lo scontro tra mondi diversi avviene tra persone della nostra realtà e altre che provengono da un libro intitolato appunto 'Cuore di inchiostro'.

Tutto inizia quando, nel passato, un uomo che non sa di avere una rara dote, legge ad alta voce dei libri a sua figlia appena nata. Un giorno, degli oscuri figuri compaiono improvvisamente nella sua vita, mentre sua moglie, scompare in maniera tanto repentina.

Con il passare del tempo, questo marito desolato per la perdita della donna amata, scopre di essere lui la causa di tutto: quando legge a voce alta un libro, infatti, elementi e persone appartenenti alla trama si materializzano nel nostro universo, mentre qualcosa del nostro mondo viene, in un certo senso, 'teletrasportato' all'interno della trama del libro. Soltanto che, capito il meccanismo, i 'cattivi' di Cuore di Inchiostro non hanno alcuna intenzione di tornarsene a casa. Anzi, vogliono estendere il loro dominio al nostro mondo e per farlo devono distruggere ogni copia esistente del volume da dove sono venut.

Tutto diventa, così una lotta contro il tempo fino ad arrivare allo scontro finale che avverrà in Italia dove vivono l'autore del romanzo; la zia del protagonista (una sempre più elegante ed affascinante Helen Mirren) e dove i manigoldi hanno stabilito la loro base operativa.

Quello che rende Inkheart un film particolarmente divertente ed interessante è la lunga serie di citazioni e di rimandi letterari, che tra il serio e il faceto, costituiscono la sua trama. Da La Spada nella roccia a Le mille e una notte, Inkheart brilla per la sua intelligenza stilistica e per radicare la sua tematica fantasy non in un mondo alternativo al nostro, bensì in uno spazio fisico e psicologico in cui la letteratura e la realtà si confondo in maniera intrigante e coinvolgente.

Semplicemente straordinario il cast molto importante in cui brillano Paul Bettany nel ruolo del mangiatore di fuoco che non vede l'ora di tornare alla sua famiglia e di Andy Serkis, cattivo questa volta, che ispira la sua interpretazione ai capi delle squadracce fasciste di cui il film riprende sia l'abbigliamento che i modi di fare, soprattutto nella raccapricciante scena di distruzione della biblioteca che richiama le infami azioni nazifasciste ai danni della cultura che, da sempre, come in questo film è l'unica grande molla per la libertà. Un messaggio importante che il regista Iain Softley distilla in una storia intrigante e veloce, il cui impianto commerciale non svilisce la qualità della narrazione.

Citando ancora una volta Indiana Jones e l'Ultima Crociata, il messaggio di Inkheart è sempre quello "I libri bisogna leggerli, anziché bruciarli".