Uno degli ingredienti fondamentali di una serie televisiva sono gli attori e, ovviamente, i personaggi che devono interpretare. La regola è quella di fare a meno delle star - che spesso non hanno per nulla in animo di partecipare a serial nuovi di cui non si è ancora capito il potenziale – e di affidarsi a volti poco o per niente conosciuti. In tal modo, da un lato i produttori riescono meglio a trattenere l’attore con contratti pluriennali, dall’altro vengono fuori con maggiore forza i personaggi della serie che non sono soffocati da un volto troppo famoso.
Questa regola non scritta del mondo dello spettacolo è ben conosciuta da J.J. Abrams che ha reso star i protagonisti della sua creatura Lost e ancor prima l’affascinante Jennifer Garner, protagonista nei panni dell’agente della CIA Sydney Bristow nel suo telefilm Alias.
Abrams ha optato per questa regola anche per Fringe (in italiano si traduce come frangia o margine), il suo nuovo serial in onda su Steel, il canale della piattaforma digitale terrestre di Mediaset Premium. Andiamo a scoprire, dunque, personaggi ed attori di questa serie che si annuncia come un nuovo successo per il talentuoso regista del prossimo film su Star Trek.
Protagonista della serie è l’agente dell’FBI Olivia Dunham, il cui passato è alquanto drammatico. A nove anni, infatti, ha sparato al patrigno per difendere se stessa e la madre che veniva sistematicamente picchiata dall’uomo. Questo tragico evento segnerà per sempre la sua vita ed in qualche modo è alla base anche della sua scelta di entrare nell’FBI. Da allora il patrigno ad ogni suo compleanno le invia una cartolina per ricordarle che lui è sempre lì fuori in agguato.
Un altro spiacevole evento le capiterà durante la sua carriera all’agenzia investigativa americana, quando conoscerà il collega John Scott, con cui prima intesserà una relazione amorosa per poi scoprire che era in realtà un doppiogiochista. L’uomo morirà apparentemente nel primo episodio di Fringe a causa di una tossina carnivora, ma ritornerà nelle successive puntate.
La bella Anna Torv è l’attrice che ha dato il volto e spessore a questo personaggio, pur essendo praticamente sconosciuta al grande pubblico. È nata a Melbourne, in Australia, nel 1978. Ha studiato recitazione al National Institute of Dramatic Art (NIDA), nel quale ha una specializzazione in Performing Arts, ottenuta nel 2001. La sorella di suo padre è la scrittrice Anna Maria Torv Murdoch Mann, che è stata sposata per 31 anni con il miliardario Rupert Murdoch.
Accanto ad Anna Torv, co-protagonista di Fringe c’è Joshua Jackson che intepreta Peter Bishop, il figlio del dottor Walter Bishop. Prima di conoscere l’agente dell’FBI Olivia Dunham è praticamente uno sbandato, un poco di buono, la cui infanzia è stata segnata dall’abbandono del padre – rinchiuso in un manicomio – e dalla morte della madre. Non ha finito la scuola, pur essendo come il padre dotato di una intelligenza fuori dal comune che gli ha comunque permesso di vivere di strugge ed inganni. Si trova in Iraq, per un losco affare, quando Olivia Dunham va a chiedere il suo aiuto per poter far uscire suo padre Walter dal manicomio, essendo il suo unico parente. Si troverà, suo malgrado, coinvolto nelle misteriosi indagini della bella agente dell’FBI.
Joshua Carter Jackson è nato l'11 giugno del 1978. La sua fama di attore è legato al personaggio di Pacey Witter nel telefilm Dawson's Creek, ma ha preso parte a molti film, tra cui Scream 2, Cruel Intentions e The Skulls.
Il personaggio più misterioso ed ambiguo è sicuramente il dottor Walter Bishop, interpretato da John Noble. Era uno degli scienziati più importanti e preparati, anche perché dotato di una intelligenza davvero unica. I suoi studi erano inerenti la fisica quantistica e l’ingegneria genetica ed in parte lavorava anche per il governo americano. La sua vita cambia completamente quando un esperimento finito male uccide un suo assistente e lui finisce in un istituto di igiene mentale. Quando viene rinchiuso è da poco nato anche suo figlio Peter che praticamente non avrà mai modo di conoscere.
Rimane chiuso in manicomio per diciasette anni, fino a quando l’agente dell’FBI Olivia Dunham non cerca di tirarlo fuori per indagare su alcuni eventi inspiegabili che hanno a che fare con gli studi che lo scienziato portava avanti prima di essere rinchiuso. Il problema è che Walter Bishop ha la memoria a brandelli, anche se il suo genio sarà decisivo per arrivare a delle risposte.
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