L’arcano del volo 627 e del suo carico di morte si rivelerà ben presto solo il primo tassello di un monumentale mosaico che prenderà il nome di Schema. Ancora il concetto di rete, di

Non mancano i poteri forti e occulti, le grandi organizzazioni che agiscono al di sopra e al di fuori delle regole per fini non facilmente comprensibili. In Fringe questi poteri sono rappresentati dalla Massive Dynamic, multinazionale in grado di imbrigliare le più pericolose ricerche militari e non; capo della multinazionale è William Bell, anch’egli scienziato, in passato collaboratore stretto di Walter Bishop e del quale è di fatto l’alter ego, la faccia perversa della scienza che piega le proprie potenzialità alla servitù del potere e del profitto.
Fringe dimostra tutta la propria dirompenza attraverso le storie che racconta. Bambini che invecchiano nel giro di poche ore direttamente nel ventre delle madri; passeggeri di un autobus imprigionati in bolle simili ad ambra solida; improvvise e mortali epidemie di onde soniche che portano letteralmente all’esplosione dei cervelli… Gli autori non hanno voluto nascondersi dietro il politically correct ad ogni costo, decidendo di raccontare senza filtri vicende a tratti dure e spietate, come lo sarebbero nella realtà. Ciò ha provocato al telefilm qualche problema di rating, ma ha contribuito alla sua popolarità.
Naturalmente sono fioriti su internet i forum e i siti dedicati: oltre a quello ufficiale, per ora solo in inglese, www.fox.com/fringe/, c’è da segnalare un sito interamente italiano, www.fringeitalia.netsons.org, ricco di contenuti sui personaggi, sul cast e sugli episodi finora andati in onda sulla Fox (ovviamente con il pericolo di spoiler per chi non li ha visti). Interessante è la sezione degli appunti di Walter Bishop, tradotta direttamente dal sito Fox: dopo ogni episodio, viene pubblicato una specie di diario dello scienziato che illustra alcuni temi toccati durante l’episodio stesso. Lo stile usato è in bilico tra il documentaristico, il visionario e a tratti persino il poetico, ricordando per certi versi la scrittura decostruita di un grande quale William Burroughs.
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