A mano libera
Il tema “Dipingere con le parole” porterebbe con sé una valanga di considerazioni interessanti. Io mi sono soffermato esclusivamente su due: il loro abuso e la scelta dei neologismi (o forse sarebbe meglio dire, il nome degli oggetti nel futuro), dato che il vocabolario è spesso debitore nei confronti della fantascienza. Rimando ad altri autori la disamina di spunti di riflessione diversi. Mentre nel cinema, più elementi possono giocare sullo stesso piano e nello stesso momento - immagini, musica, parlato - nella pagina scritta tutto è forzatamente sequenziale: lo scrittore è chiamato a scegliere con quale geometria assemblare il tutto. Mattone dopo mattone. Con le parole, appunto.
I sensi sono cinque (per chi ama la fantascienza, almeno sei), ma lo strumento espressivo è uno solo: la scrittura. Alle volte, penso che sia come cercare di tracciare un cerchio sulla carta usando soltanto matita e righello. Poi mi guardo la mano e capisco che poggiando uno dei due si può tranquillamente fare...
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