Takeshi Kovacs non replica pedissequamente lo schema consueto dell’antieroe di tanta

Blade Runner
Blade Runner
letteratura: pur omaggiando gli stereotipi della scuola dei duri e del cyberpunk, se ne distanzia spiccando per una personalità assolutamente unica. Il tutto sempre senza perdere di vista i modelli del genere, perché Morgan – come ha ammesso lui stesso – ha cominciato a immaginare questi scenari post-cyberpunk estremamente degradati e a elevato tasso di tecnologia in risposta all’improvviso dietrofront di autori che amava (come William Gibson), che d’un tratto hanno rivolto altrove l’attenzione, riposizionando il focus dei loro lavori su un futuro sempre più prossimo al nostro presente.

Nel 2003 arriva il seguito delle gesta di Kovacs: si tratta di Broken Angels (approdato in Italia nel 2005 col titolo Angeli Spezzati, sempre per la Nord), romanzo che sposta l’azione dalle strade e dai bassifondi urbani del XXV secolo al fronte dell’ennesimo conflitto post-coloniale. Se future-noir era l’atmosfera del romanzo d’esordio, fortemente debitrice verso l’estetica cinematografica di Blade Runner e degli action movie made in Hong Kong, in questa space opera Morgan si stacca dalle suggestioni del prototipo per percorrere nuovi sentieri verso il suo modello dichiarato, lo scrittore inglese – forse poco conosciuto da noi – Bob Shaw. Così facendo coglie alla sprovvista il lettore e lo proietta in uno scenario completamente diverso, in una galoppata vertiginosa al termine della quale gli sbatte in faccia l’essenza più pura dell’orrore e delle perversioni umane, come una sorta di novello Joseph Conrad da spazio profondo. Il sottotesto pacifista ribalta le istanze della fantascienza militare che da un paio di decenni ha consolidato la sua posizione nel mercato editoriale americano, richiamando in egual misura i più “nobili” modelli di Robert A. Heinlein e Joe Haldeman. Se lo scenario balcanizzato di Sanzione IV rievoca poi il Centro-America devastato dalle guerre sporche di Lucius Shepard (Settore Giada in primis), l’astronave da guerra aliena che incombe sulla vicenda rappresenta un riuscitissimo omaggio all’ormai mitico Rama di Arthur C. Clarke, imprescindibile termine di riferimento per ogni mistero spaziale sospeso tra archeologia e metafisica. Morgan non si ferma qui ma, con un occhio di riguardo per le visioni terrificanti di Howard Phillips Lovecraft, inizia a sviluppare lo sfondo cosmico e a scavare nel passato dei Marziani, l’indecifrabile civiltà che per epoche intere ha imposto la sua egemonia sulla Galassia per poi svanire letteralmente nel nulla, lasciando in eredità agli umani l’uso di una tecnologia portentosa.

All’uscita di Broken Angels, i diritti pagati da Joel Silver per opzionare la sua opera prima hanno ormai garantito all’autore una certa spensieratezza: così, in attesa che il soggetto di Altered Carbon si trasformi in un film per la Warner Bros (secondo le ultime indiscrezioni sarebbe coinvolto dietro la macchina da presa James McTeigue), Morgan lascia il suo impiego come docente e comincia a dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. Nel 2004 esce con un libro estraneo alla sequenza di Kovacs, ambientato in un futuro prossimo venturo dominato da megaconglomerati economici e da originali pratiche ritualizzate per risolvere le contese commerciali. Il titolo è Market Forces, uscito in Italia come Business (Editrice Nord). Colpi di stato e conflitti etnici rappresentano preziose opportunità di crescita per le banche di investimento della City: scegliendo di volta in volta quale fazione sovvenzionare, non tardano a presentarsi per riscuotere gli interessi una volta che i rispettivi protetti hanno guadagnato il potere centrale. Capitalismo e globalizzazione spietata impongono agli uomini di questo brave new world la legge del più forte, obbligandoli a spogliarsi di ogni residuo di pietà nella difficile lotta per la sopravvivenza.